Se non paghi il conto ti rintraccio con Facebook

Se non paghi il conto ti rintraccio con Facebook

Facebook è usato ormai da molti utenti e forse non ci si aspetterebbe che possa avere un uso, che va al di là del suo utilizzo consueto. Come dimostra

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accaduta di recente in Australia, Facebook diventa anche uno strumento per applicare la giustizia e "punire" chi commette truffe.

Il protagonista dell’avvenimento è Peter Leary, ristoratore di Seagrass, vicino Melbourne, che si è servito di Facebbok per rintracciare un gruppo di clienti che era andato via dal suo ristorante senza pagare il conto. Le cinque persone avevano cenato con piatti molto costosi e alla fine della serata, prima del dolce, erano usciti fuori con la scusa di fumare e poi sono scappati via.

Naturalmente il loro conto di 340 dollari è rimasto insoluto. A questo punto è intervenuto il ristoratore, ricavando quante più informazioni possibili dai camerieri sui clienti e appurando che uno dei cinque truffatori aveva chiesto notizie di una ex cameriera che voleva ricontattare attraverso Facebook.

Facendo una ricerca sul famoso social network è riuscito a scovare uno dei cinque clienti, che ha dovuto pagare il conto e ha dovuto scusarsi, mentre il ristoratore soddisfatto non ha coinvolto la polizia. Di sicuro il suo utilizzo di Facebook non rappresenta un modo consueto di avvalersi di esso, ma si è rivelato molto efficace.

È pure vero che è pericoloso e non opportuno usare Facebook per farsi giustizia da soli, invece di rivolgersi alle autorità competenti, ma questo caso del ristoratore australiano dimostra come il Web non è solo uno strumento che appaga il nostro desiderio di relazioni virtuali. Il Web può veramente rivelarsi utile per gestire i nostri rapporti interpersonali reali, anche quando questi non ci riservano esperienze del tutto positive.

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