Schmidt difende Google all'Antitrust: "non è Microsoft"

Eric Schmidt si è presentato ieri davanti la corte dell'Antitrust per difendere Google dalle accuse di abuso di posizione dominante
Eric Schmidt si è presentato ieri davanti la corte dell'Antitrust per difendere Google dalle accuse di abuso di posizione dominante
Schmidt difende Google all'Antitrust:

Nel corso della giornata di ieri, Eric Schmidt si è presentato di fronte ai membri della Commissione Giustizia del Senato statunitense (Antitrust), per difendere

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dalle accuse di abuso di posizione dominante relative alla gestione delle SERP.

L’ex CEO del colosso di Mountain View ha testimoniato respingendo quelle accuse ove si diceva che avrebbe favorito i propri prodotti attraverso l’algoritmo di ricerca, spiegando ai giudici di non sentenziare sulle azioni dell’azienda in base alla storia di

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Vent’anni fa una grande azienda di tecnologia (…) aveva il suo software su quasi tutti i computer. Il suo nome era sinonimo di innovazione, ma quella società perse di vista il problema. E Washington dovette intervenire.

Schmidt ha proseguito il suo

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spiegando come abbia imparato ad evitare di seguire le orme di Microsoft, accumulando esperienza dai predecessori corporate (l’ex CEO è stato manager di Sun Microsystems e Novell, competitor del gruppo di Redmond), e ricordando inoltre come Internet sia un ambiente aperto e pertanto non paragonabile a quello dei PC.

Secondo Mike Lee, senatore repubblicano, bigG è nella posizione per determinare chi avrà successo e chi fallirà sul Web, ma i grafici sui ranking con i risultati delle query mostrati dall’ex CEO di Google hanno dimostrato come nessun algoritmo venga manipolato per mettere in evidenza i risultati dei prodotti Google, così come ipotizzato dalle accuse.

In definitiva, secondo Eric Schmidt l’obiettivo del motore di ricerca online è quello di orientare gli utenti verso l’informazione migliore e più utile in base ai propri interessi: nessuna pratica anticoncorrenziale sarebbe stata messa in atto dal colosso.

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