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Una ragazza viene uccisa. Si scopre che ha uno spazio su “MaySpace” (l’errore non è mio), così Repubblica.it prende qualche foto e ne fa una gallery propria.
Il fidanzato viene fermato. Si scopre che ha un blog, così Repubblica.it prende qualche foto e ne fa una gallery propria.
Tutti o quasi avremo prima o poi una nostra rappresentanza sul web: una foto, un blog, un profilo. Mi chiedo fino a che punto sia sano che un giornale online (probabilmente il migliore dei nostri giornali online) speculi sulla cosa nel nome delle pageview.
Sarebbe bastato un link, volendo. E invece proprio il link, quell’unica nota informativa che sarebbe stata sufficiente a nutrire le più becere curiosità che la cronaca nera solleva quotidianamente, non c’è.
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