
Quante volte accade di imbattersi in spot o banner relativi alla vendita di suonerie, loghi o altri contenuti per telefoni cellulari? Personaggi simpatici e accattivanti, melodie orecchiabili e che rimangono facilmente in testa, numeri di telefono in evidenza a cui inviare un semplice SMS e clausole contrattuali quasi invisibili e relegate in un angolo.
Spesso si tratta di pubblicità ingannevoli, secondo quanto stabilito dalla Commissione Consumatori dell’
, in seguito ad un’indagine che ha visto coinvolti 301 siti Web, 200 dei quali hanno ricevuto notifiche che ne impongono la modifica o addirittura la chiusura.
Il tutto ha preso il via dalle numerose denunce esposte da parte di genitori e associazioni dei consumatori, in merito al moltiplicarsi di offerte poco chiare, che hanno indotto migliaia di persone (la maggior parte delle quali in età adolescenziale) a sottoscrivere costosi abbonamenti a servizi che a prima vista potevano invece sembrare gratuiti.
Sono 27 in tutto gli stati coinvolti nell’operazione, condotta tra febbraio e maggio, in seguito alla quale nel nostro paese l’Autorità Antitrust è arrivata ad emettere sanzioni verso nove aziende: Telecom Italia, Vodafone, Wind, Dada, Zed, H3G, Zeng, Fox Mobile e Tutto gratis.
L’impressionante volume d’affari generato nel 2007 da questo tipo di transizioni, che coinvolge un potenziale bacino di quasi 500 milioni di utenti in tutte Europa, è stato pari a 691 milioni di euro.