Nella giornata di ieri, contestualmente all’apertura del Salone del Mobile 2015 in scena a Milano, è stato presentato il progetto IN ITALY, voluto da Federlegno Arredo e curato dall’architetto Dario Curatolo. Si tratta di un’applicazione dedicata all’Italia che produce, a quella del design, raccontata attraverso le voci dei suoi protagonisti. L’app è disponibile per il download gratuito (è richiesto l’inserimento di nome e email) su Android e iOS, tramite le pagine del sito ufficiale.
Ad inaugurarla, durante la kermesse meneghina, sono stati Carlo Calenda (viceministro dello Sviluppo Economico), Roberto Snaidero (presidente di Federlegno Arredo), Roberto Maroni (presidente della Regione Lombardia) e Giuliano Pisapia (sindaco della città). A confluire nel progetto multimediale sono ben 64 aziende del nostro paese, che in questo modo svelano al mondo intero ciò che si cela dietro ad ogni singolo oggetto di arredo e design, quali sono i segreti dell’unicità che caratterizza la produzione “made in Italy", curata fin nei minimi dettagli e continuamente capace di innovarsi, fondendo il rispetto per la tradizione all’integrazione delle soluzioni hi-tech.
Solo nel paese in cui l’arte, la cultura, la tradizione artigiana fanno parte persino del paesaggio, le aziende sono in grado di dar vita a oggetti unici. Una app permette di scoprire l’eccellenza della produzione italiana. Un viaggio attraverso cinque ambientazioni, che corrispondono ad altrettanti luoghi e visioni dell’abitare, permette di conoscere la storia produttiva che si cela dietro ogni oggetto: il lavoro delle aziende, dei designer e degli artigiani.
Sono queste le parole scelte per descrivere IN ITALY, che mette a disposizione video interattivi in cui è possibile esplorare i singoli elementi che compongono un ambiente. Dario Curatolo, responsabile dell’installazione presente al Salone di Milano (padiglione 14), è un architetto che si occupa anche di design e comunicazione. Tra le varie esperienza acquisite si segnala la partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia, in occasione delle edizioni 67 e 68, con la fotografia e la direzione artistica di due documentari: “Ward 54" e “Out of Tehran".