Russia, cinque punti chiave della guerra informatica contro l'Ucraina

Strategie, obiettivi e primi affondi: la guerra informatica della Russia in attesa di una eventuale invasione dell'Ucraina.
Strategie, obiettivi e primi affondi: la guerra informatica della Russia in attesa di una eventuale invasione dell'Ucraina.

Mentre la Russia accumula 130.000 soldati, veicoli corazzati, navi e aerei, al confine con l’Ucraina, e gli Stati Uniti continuano a inviare al Governo di Kiev tonnellate di rifornimenti, armi e munizioni, continuano gli sforzi diplomatici da parte di molti leader mondiali per cercare di far trovare un’intesa pacifica alle parti in causa, per evitare così lo scontro armato. In questo contesto, però, da diverso tempo è già iniziata una guerra che si combatte nel cyberspazio.

In attesa di un’invasione che ci auguriamo non avvenga in realtà mai, la Russia ha già iniziato a portare i primi attacchi informatici ai suoi rivali. Una serie di primi approcci in attesa di un’offensiva che potrebbe scatenarsi su vasta scala, come parte complementare di una strategia militare che coniuga azioni sul web con movimenti sul terreno di battaglia.

La Russia, dal  cyberspazio al campo di battaglia

Mosca ha già utilizzato tattiche simili già nelle precedenti campagne militari realizzate negli ultimi dieci anni e mezzo, comprese quelle in Georgia e nella penisola di Crimea, sempre in Ucraina (famosa quella di NotPetya del 2017). L’idea alla base di queste manovre è quella di destabilizzare un avversario già nelle fondamenta, ovverosia colpendo il cuore pulsante della sua economia e società. Togliere certezze al popolo e ai soldati nemici.

Se si paralizza fisicamente un Paese oscurando città e media, bloccando siti internet, l’accesso a banche, i servizi sanitari e i sistemi IT, l’attacco poi militare si rivelerà molto più efficace. Perché troverà meno resistenza da parte delle forze armate avversarie, prive magari di coordinazione, esposte sul campo senza la possibilità di avere supporto dalla controaerea, né copertura da caccia bombardieri, mezzi blindati e unità corazzate.

Anche la popolazione sarà meno propensa a resistere: senza luce, gas, acqua, senza viveri, assistenza e protezione, oltre alle bombe dovrà fare molta attenzione anche al gelo e alla fame. Dunque verrà spinta a ribellarsi ai suoi governanti, e a chiedere un cessate il fuoco a qualsiasi condizione. Di fatto, diffondere generalmente paura, incertezza e dubbio,  sia prima che durante il conflitto attivo, e colpire il personale militare e le comunicazioni durante l’azione militare sul campo, sono i cinque punti chiave di due scenari assolutamente possibili in Ucraina.

L’intelligenza artificiale (AI) e l’apprendimento automatico (ML) sono diventati sempre più centrali sia per gli attacchi informatici che per le capacità di difesa informatica. Allo stesso modo in cui gli attacchi alla catena di approvvigionamento del software potrebbero essere un fattore importante nella prossima guerra informatica da parte della Russia, AI e ML potrebbero anche svolgere un ruolo più decisivo nelle tattiche digitali di difesa. Il problema però è che per proteggere adeguatamente i sistemi in un modo che gli esseri umani non sarebbero in grado di fare, perché non capaci di rilevare gli attacchi, l’Intelligenza artificiale deve prima essere addestrata adeguatamente. E non è detto che nell’attesa, non possa essere sorpresa e aggirata rendendo vano ogni sforzo.

 

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