RIM contro Apple: niente trademark per WebKit

RIM si oppone alla richiesta da parte di Apple di ottenere in concessione il marchio WebKit. Una sentenza definitiva è attesa agli inizi del 2012.
RIM contro Apple: niente trademark per WebKit
RIM si oppone alla richiesta da parte di Apple di ottenere in concessione il marchio WebKit. Una sentenza definitiva è attesa agli inizi del 2012.

Research In Motion si scaglia contro Apple: questa volta ad essere al centro della diatriba è la richiesta da parte della Mela di ottenere il trademark su “WebKit”, il motore di rendering realizzato dal gruppo di Cupertino ed attualmente alla base dei browser Safari e Google Chrome, così come di altri software per la navigazione in Rete tramite dispositivi mobile. Secondo RIM Apple non avrebbe alcun diritto di ottenere il pieno potere sul marchio WebKit ed il gruppo ha pertanto presentato apposita richiesta di opposizione nei confronti di tale concessione.

Giunta nel marzo del 2010, la richiesta da parte di Apple di vedersi attribuita la paternità di tale marchio dovrebbe trovare risposta entro i primi mesi del 2012. Nel frattempo, però, dovrà fare i conti con RIM, la cui opposizione dovrà concretizzarsi entro il prossimo 22 novembre: fino ad allora la società canadese dovrà preparare la propria accusa nei confronti della società di Cupertino, mettendo in evidenza le proprie motivazioni per far sì che la richiesta di Apple non venga accolta dagli organi competenti.

Nato per rappresentare uno dei componenti essenziali di Safari, WebKit è dal 2005 distribuito con licenza open source e da allora è divenuto uno degli strumenti più importanti di numerosi browser sviluppati da diverse società. Un’eventuale vittoria in tribunale di Apple non minerebbe in alcun modo tale scenario e tutte le aziende che hanno finora basato i propri browser su WebKit potranno continuare a farlo. La richiesta del gruppo della mela morsicata riguarda infatti esclusivamente il marchio, il quale nel caso di passaggio nelle mani di Apple non sarebbe più utilizzabile da altre aziende per promuovere le proprie applicazioni.

La volontà di Apple di fare proprio il nome WebKit, del resto, lascia intuire una possibile intenzione di spingere fortemente su tale elemento per i servizi e le funzionalità dei device di domani, sia in contesti desktop/laptop che mobile. La transizione verso il mondo del cloud computing implica infatti un collegamento diretto con il web, ed in tale scenario WebKit potrebbe assumere un ruolo decisamente importante nell’economia dei prodotti Apple.

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