Nei giorni scorsi è stato varato il
ed è il caso di tenerlo d’occhio per considerare i risvolti marketing nel passaggio da un sito 1.0 (com’era sostanzialmente il precedente) a un sito decisamente ispirato alla personalizzazione e all’interattività com’è quello attuale.
Semplicemente visitando la Home page del sito risalta l’impaginazione accattivante e ricca di suggerimenti volti a incuriosire il visitatore: dirette fruibili online che avvicinano PC o desktop al televisore, selezioni dei momenti “migliori” o ritenuti tali delle trasmissioni di punta, servizi vari, spazio community e blog, anticipazioni, guida ai programmi e tanto altro.
Quali sono i risvolti marketing? Offrendo una Home page personalizzabile e una quantità di contenuti gratuiti ben organizzati e navigabili, è del tutto verosimile che il portale generi traffico e che quindi attiri investimenti pubblicitari maggiori di quanto accadeva in precedenza. Già ora, se si confronta la Home page del canale “guida” di Mediaset,
, sembra di poter dire che quest’ultimo promuove sé stesso (tranne un paio di banner), mentre il portale Rai è già più appetibile e frequentato da chi fa pubblicità.
Il nuovo Rai.it sembra proporsi come un esperimento di convergenza tra dinamiche diverse: blog e community, YouTube, portali informativi e di servizio (meteo, ricette, ecc.) e perciò sarà interessante valutare i dati di traffico dei prossimi mesi.
Anche per chi, all’interno o per conto di Rai, dovrà fare ricerche di mercato, il nuovo portale offrirà dati succosi: quali tra i video proposti come “più interessanti” saranno anche più cliccati? Quali servizi più utilizzati? Quali anticipazioni e quali materiali d’archivio incuriosiranno di più? Quali trasmissioni verranno maggiormente riviste? Stiamo entrando in una dimensione decisamente nuova rispetto a quella dei “sistemi meter” e di Auditel, che opera dal 1986 per monitorare la fruizione televisiva secondo modelli statistici.