Facebook può veramente rivelarsi utile per le aziende? Adesso che il superamento della soglia critica ha innescato l’
Un’intuizione sembra subito imporsi: Facebook richiede comunicazione, non semplice pubblicità. Per quanto il social network permetta di raggiungere con precisione chirurgica un target selezionato per età, sesso, luogo geografico e interessi, resta assai difficile coinvolgere un utente intento a navigare essenzialmente per svago: tra la distratta adesione alla causa di chi si batte contro la scomparsa del congiuntivo e la ricerca appassionata della vecchia compagna di banco delle elementari, quanto tempo il nostro potenziale consumer dedicherà alla lettura del banner?
Nell’arena del display adv non c’è partita: AdWords batte Facebook per il semplice fatto di inserirsi direttamente nel processo di ricerca di informazioni che solitamente precede la scelta d’acquisto.
E allora come farsi notare nella piazza di Facebook dove tutti chiacchierano in comitiva senza mai volgere lo sguardo ai cartelloni pubblicitari? Scartata la logica classica dell’inserzione, l’unico modo plausibile mi pare sia quello di aggregare persone, in altre parole creare identità e valore attorno al brand.
È quello che ha provato a fare Volagratis, motore di ricerca di voli low cost del gruppo Bravofly che, lanciatissimo su diverse piattaforme social, ha creato una