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Crescono le realtà tecnologiche pronte a schierarsi a favore di Apple, nella recente vicenda che la vede contrapposta all’FBI sul fronte della privacy. Dopo le dichiarazioni di sostegno da parte del rivale
La vicenda è ormai ben nota. Qualche giorno fa una corte statunitense ha richiesto ad Apple di fornire ragionevole supporto all’FBI, per l’estrazione da un iPhone 5C dei dati di uno degli attentatori della sparatoria di San Bernardino. Con
Jack Dorsey, creatore e CEO di Twitter, ha deciso di schierarsi a fianco di Apple, annunciandolo ovviamente con un tweet:
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Siamo con Tim Cook e Apple.
Dalle pagine di USA Today, nel frattempo, si apprende come anche Facebook avrebbe espresso supporto per il colosso californiano. Così riporta la giornalista Jessica Guynn:
Condanniamo il terrorismo e siamo completamente solidali con le vittime. Coloro che elogiano, promuovo o pianificano atti terroristici non trovano spazio sui nostri servizi. […] Tuttavia, continueremo a lottare strenuamente contro la richiesta alle compagnie di indebolire la sicurezza dei loro sistemi. Queste richieste creerebbero un preoccupante precedente e ostacolerebbero le compagnie nel rendere sicuri i loro prodotti.
Al centro delle più forti polemiche sui media USA, infine, sembra essere l’abilità inserita in iOS di inizializzare automaticamente un dispositivo a seguito di un numero troppo elevato di password errate. Secondo gli oppositori, questa misura renderebbe le operazioni di polizia impossibili, impedendo di fatto le lecite procedure di indagine. Secondo altri, non spetta alle società tecnologiche eseguire monitoraggi e le stesse indagini, quindi il sistema costruito da Apple non fa che confermare quanto la privacy sia importante di questi termini. Di certo Apple ha investito enormemente su questo fronte, anche dimostrandosi più lungimirante rispetto ad altri competitor, così come sembrano confermare gli esperti di crittografia. Per sapere come andrà a finire, però, servirà ancora qualche settimana.