Privacy, 150 mila euro di multa a Facebook

La Francia multa di 150 mila euro Facebook per aver tracciato i dati degli utenti senza il loro permesso e per averli utilizzati a scopo pubblicitario.
Privacy, 150 mila euro di multa a Facebook
La Francia multa di 150 mila euro Facebook per aver tracciato i dati degli utenti senza il loro permesso e per averli utilizzati a scopo pubblicitario.

La Francia ha erogato una sanzione di 150 mila euro a Facebook per una serie di violazioni della legge della protezione dei dati degli utenti. La “Commission nationale de l’informatique et des libertes” del paese ha, infatti, evidenziato che il social network traccerebbe i dati degli utenti senza che loro lo sapessero, anche al di fuori della piattaforma, utilizzando i cookies, per fini pubblicitari. Utilizzando i cookie, dunque, Facebook avrebbe raccolto i dati di navigazione degli utenti senza che loro lo potessero sapere.

La commissione francese aveva già iniziato un’indagine nel 2015 con le autorità della Spagna, Belgio, Paesi Bass e della Germania ed è giunta alla sanzione di 150 mila euro in quanto le risposte del social network sarebbero state insoddisfacenti. Per Facebook, dunque, arriva l’ennesimo problema scaturito dalla gestione dei dati degli utenti. Il social network è spesso finito sotto accusa per la gestione dei dati dei suoi iscritti. Per la Francia, dunque, il social network non tutela abbastanza la privacy dei suoi utenti e per questo il social network è stato multato.

Ovviamente la risposta di Facebook non si è fatta attendere. Il social network ha evidenziato di disapprovare la decisione della Francia. La società, infatti, sottolinea come permette ai suoi iscritti di poter controllare la loro privacy e proprio per questo sono state semplificate le policy per aiutare le persone a comprendere come la piattaforma utilizza le informazioni.

Del caso francese sicuramente se ne parlerà ancora visto il tema molto delicato della privacy. Inoltre, molte Autorità dei paesi europei stanno da tempo monitorando le attività del social network in questo settore ed è quindi possibile che in futuro arrivino altre misure analoghe da parte di altri paesi.

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