Più video online, meno televisione

Una ricerca inglese ICM survey promossa dalla BBC lascia emergere un trend destinato ad aumentare sempre più la propria incisività sul mondo dei media: gli utenti che cercano video online passano più tempo al pc e meno tempo davanti alla televisione
Più video online, meno televisione
Una ricerca inglese ICM survey promossa dalla BBC lascia emergere un trend destinato ad aumentare sempre più la propria incisività sul mondo dei media: gli utenti che cercano video online passano più tempo al pc e meno tempo davanti alla televisione

Con l’aumentare del tempo passato online, l’utenza toglie i propri numeri alle statistiche di frequentazione del media televisivo. Considerando il fatto che ogni valutazione relativa al successo televisivo è dipendente da share ed altri fattori quantitativi, è ovvia la deduzione per cui l’emergere di nuovi tipi di fruizione video rischia di mettere in grave crisi tutto il mondo che ruota attorno al tubo catodico.

Una ricerca ICM survey condotta in Inghilterra sotto commissione BBC suggerisce il fatto che il momento in cui il web raggiungerà una massa critica tale da cambiare gli equilibri odierni è ormai prossimo: nonostante oggi gli utenti del video online siano ancora una piccola minoranza, il 43% di quanti già ne fanno uso ammette di aver negato parte del proprio tempo alla tv: il trend è confermato, per il futuro la televisione ha un nuovo concorrente e lo spostamento di “audience” da una parte all’altra non può che riflettersi per logica conseguenza in uno spostamento di investimenti pubblicitari.

Sondaggio ICM/BBC sui video online

Sondaggio ICM/BBC sui video online

Solo il 9% della popolazione fa uso dei video online con regolarità mentre la fetta si estende leggermente considerando i fruitori occasionali. I due terzi della popolazione ancora non si sono avvicinati a questa nuova tecnologia e la televisione rimane dunque saldamente al proprio posto nel settore specifico. A fruire dei contenuti video in rete è soprattutto una fascia molto giovane della popolazione: il 30% dei giovanissimi tra i 16 ed i 24 anni, infatti, ne fa uso con percentuali in calo fino all’1% circa della fascia 55-64 anni.

In Italia la crescita del fenomeno video è stata quantificata da una ricerca Nielsen//NetRatings (PDF) di inizio mese. Nonostante tutti i limiti che la situazione nostrana presenta in quanto a resistenze culturali e digital divide, il tempo passato online sarebbe aumentato di oltre il 30% rispetto al 2005 e nomi quali YouTube o Metacafè assumono sempre più importanza. Spiega Nielsen: «l’Italia è uno dei paesi in cui si attesta la crescita maggiore anche grazie ad un player nazionale quale Libero che, con Libero Video & Fun, apre la classifica dei 3 top Video Sharing (Libero Video & Fun, YouTube, Google Video). Interessante evidenziare il profilo demografico degli utenti di questa tipologia di servizi che si caratterizzano per essere giovani di sesso maschile (67%) nella fascia di età tra i 12 e 35 anni».

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