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L’utilizzo di software pirata da parte delle aziende può rivelarsi in ultima analisi una scelta assai controproducente: le indagini condotte dalla Guardia di Finanza in Italia nel 2008 hanno infatti portato al sequestro di oltre 7.000 software illegali ed oltre 8 milioni di euro di sanzioni amministrative nei confronti delle aziende che utilizzavano o commercializzavano programmi piratati. Le ricerche sono state condotte con il supporto tecnico di BSA Italia (
), la principale organizzazione internazionale dedita al rispetto della proprietà intellettuale.
Le azioni legali mosse nei confronti delle aziende che impiegavano software illegale sono state a livello europeo 2.440; nei confronti delle società italiane BSA si è mostrata favorevole al raggiungimento di accordi transattivi extragiudiziali, con il pagamento di oltre 105.000 euro (una cifra che supera i 6 milioni di euro se estesa a livello europeo) come forma di risarcimento danni nei confronti delle software house danneggiate dalla pirateria e per tacitare il proseguo delle azioni civili. L’acquisto delle regolari licenze, atto necessario da parte delle aziende per regolare la propria posizione e proseguire le normali attività, ha portato ad un esborso pari a 1,4 milioni di euro nel solo 2008, cifra che si eleva a 11 milioni e mezzo di euro se si considera l’intero continente europeo.
Il prezzo della pirateria non è però solamente finanziario ma esporrebbe le aziende a rischi operativi, danneggiamenti, perdite di dati o periodi di fermo macchine legati a virus e altre minacce Web, problematiche i cui effetti negativi potrebbero avere ripercussioni anche sui diversi soggetti che gravitano attorno al business aziendale, senza considerare i danni legati all’immagine. Luca Marinelli, Presidente di BSA Italia invita quindi ad una riflessione: «ma ne vale davvero la pena?». Seppure l’utilizzo di software pirata sia spesso giustificato da un sensibile risparmio a livello economico, il prezzo da pagare può rivelarsi troppo alto in termini di sanzioni e di problematiche, «tutte risorse che – specie in tempi di crisi – potrebbero essere meglio investite nella ricerca di nuovi prodotti, soluzioni innovative, strategie competitive vincenti, anziché in multe, spese legali e risarcimenti», precisa Marinelli. «Per questo BSA continua a ribadire i vantaggi – oltre alla correttezza – dell’impiego di software legale, che garantisce efficienza, continuità e sicurezza alle attività di business, che il software pirata non potrà mai offrire».