La giornata di oggi sarà una giornata particolarmente importante per le azioni Apple. Da poche ore, infatti, Steve Jobs ha annunciato l’improvvisa pausa dalle operazioni quotidiane nel gruppo a causa di non meglio precisati problemi di salute. Per Jobs trattasi presumibilmente di un problema direttamente ricollegabile al carcinoma al pancreas del 2004 ed al trapianto di fegato del 2009, il che getta un’ombra di preoccupazione sulla figura del CEO di Cupertino.
Ieri la borsa negli Stati Uniti era chiusa per la ricorrenza del Martin Luther King Jr. Day e quindi non vi sono state transazioni. Le azioni Apple sono per state quotate in Europa, ove il titolo è caduto in poche ore del 6% sulla scia delle informazioni provenienti da oltre oceano. Oggi riaprirà anche Wall Street e le azioni AAPL saranno le prime sotto l’occhio degli analisti perché occorrerà capire quanto le mele possano pesare al netto della presenza di Steve Jobs.
Il carisma, la visione e la fondamentale presenza di Jobs nel gruppo sono ampiamente risapute, ma la cosa difficile da stimare è il peso specifico del CEO nella valutazione dell’azienda. Se venisse a mancare il punto di riferimento del team, e se venissero a mancare le sue indicazioni e i suoi keynote, cosa rimarrebbe di Apple? L’azienda è strutturata per sopperire ad una mancanza simile? Tim Cook è all’altezza del compito?
Nell’occasione dell’ultima assenza dal gruppo tutto è andato per il meglio: le azioni AAPL sono addirittura aumentate di valore durante il periodo della reggenza Cook ed infine Steve Jobs è tornato al timone portandosi appresso l’idea iPad. Oggi la nave di Cupertino veleggia verso l’iPad 2 e verso l’iPhone 5 e per un po’ di mesi la strada è segnata, ma alla prima virata è facile immaginare un atteggiamento di estrema diffidenza da parte di un mercato abituato da decenni a fidarsi delle visioni illuminate dell’iCEO.
Quando le quotazioni a Wall Street prenderanno il via, le azioni Apple si muoveranno sulla base delle preoccupazioni destate dalla salute di Jobs. Quando a suo tempo l’amministratore delegato Apple fu ricoverato per il trapianto di fegato la Borsa si scagliò duramente contro l’azienda pretendendo maggiori informazioni sulla sua salute proprio in considerazione del fatto che la sola presenza di Jobs ha già di per sé un valore altissimo per il valore delle azioni. In quell’occasione i diritti degli azionisti si scontrarono duramente contro il diritto alla privacy del CEO, il quale in questa nuova occasione ha chiesto esplicitamente il rispetto della propria degenza in attesa di nuove informazioni. Difficilmente però gli investitori attenderanno con benevola pazienza: Jobs ha confidato il proprio auspicio di poter tornare presto in sella, ma attorno a lui il gruppo dovrà creare una cortina di difesa importante perché il suo ruolo chiave non è ad oggi mutuabile con qualsivoglia persona, organizzazione o altra presenza di sorta.
Oggi le mele verranno pesate al peso netto. Sarà chiaro il valore specifico di Jobs e quello delle preoccupazioni suscitate dalla sua comunicazione pubblica. Wall Street conosce una sola lingua ed anche questa parentesi sarà misurata in dollari.