A seguito della scandalo che ha coinvolto Pegatron sul decesso di un quindicenne nelle linee di produzione di iPhone 5C, emergono i piani dell’azienda per ridurre lo sfruttamento di personale minorenne. E per rimanere all’interno dei rigidi standard che Cupertino ha imposto ai suoi partner, pare che si ricorre anche all’eccellenza delle tecnologie di riconoscimento facciale.
Stando quanto riportano le cronache del Wall Street Journal, testata che ha voluto indagare le effettive condizioni di lavoro in Pegatron all’emersione delle polemiche sul caso Apple, pare che negli impianti vi siano software di riconoscimento facciale per stabilire se gli operai siano più giovani dei 16 anni previsti per legge.
Il processo richiede tre passaggi di identificazione e può, senza grande margini di dubbio, individuare tutti i lavoratori illegali. Il primo step prevede la scansione del documento di identità dell’operaio, una tessera magnetica simile alle carte di credito emessa dal Governo Centrale cinese. Quindi si procede alla verifica con i software di riconoscimento, per capire se l’immagine riportata sul documento corrisponda al viso reale del dipendente, in modo da escludere la presentazione di carte d’identità false. Infine, nome e cognome del neo-assunto vengono incrociati con i database locali e nazionali della polizia, per controllare siano veritieri.
Un simile sistema, tuttavia, non ha avuto alcun successo nell’identificare correttamente Shi Zhaokun, l’operaio quindicenne morto per una grave polmonite. Nonostante Apple e Pegatron neghino il decesso sia correlato con il lavoro in azienda, pare che il giovane fosse impiegato sulle linee di iPhone 5C per 77 ore alla settimana anziché le 60 massime previste dalla Mela, comunque ben più estese dalle 49 teoriche che la legge prevede.
Gli attivisti di China Labour Group sostengono che dall’inizio dell’anno siano almeno 5 le morti sospette in Pegatron, decessi su cui Apple e le organizzazioni indipendenti stanno già indagando. La legge cinese, come già ricordato, vieta l’impiego nelle fabbriche dei minori di 16 anni, ma non capita di rado che grandi e piccoli stabilimenti violino le normative sull’assunzione e sulla sicurezza sul lavoro. Nel mentre, Apple continua ad aggiornare il suo Supplier Code Of Conduct, un regolamento che impone trattamenti dignitosi dei dipendenti ai partner produttivi cinesi, pena sanzioni e il blocco degli ordini.