PcBox sfida Nintendo in tribunale

La piccola azienda fiorentina PcBox ha annunciato ricorso presso l'antitrust italiana ed europea contro Nintendo. Sotto accusa le pratiche di chiusura della console e l'impedimento di utilizzare giochi terzi oltre a quelli licenziati dalla Nintendo stessa
PcBox sfida Nintendo in tribunale
La piccola azienda fiorentina PcBox ha annunciato ricorso presso l'antitrust italiana ed europea contro Nintendo. Sotto accusa le pratiche di chiusura della console e l'impedimento di utilizzare giochi terzi oltre a quelli licenziati dalla Nintendo stessa

PcBox e Nintendo si troveranno presto all’arma bianca al cospetto dell’Antitrust perché la prima, piccola azienda italiana, ha deciso di intraprendere le vie legali contro la seconda per abuso di posizione dominante. L’annuncio giunge dall’azienda denunciante, mentre al momento non è stato possibile reperire un commento da parte dell’azienda nipponica.

Spiega il comunicato diramato: «L’azienda fiorentina di informatica PcBox ha presentato all’Autorità
garante della concorrenza e del mercato e alla Commissione europea un esposto nel quale chiede di accertare se non vi sia un abuso di posizione dominante da parte della Nintendo perché, spiega il legale della PcBox, Sandro Guerra, “in pratica, obbliga chi acquista console Nintendo a usarle solo con giochi Nintendo“». E continua: «L’esposto fa seguito a un’ordinanza del tribunale di Milano che, nel gennaio scorso, in via cautelare, ha ordinato il ritiro dal commercio dei dispositivi installati dalla PcBox nelle console Nintendo, che permettevano di utilizzarle con programmi non marcati Nintendo.

PcBox porterà avanti la propria causa nei confronti del produttore di console di maggior successo del momento nella ferma convinzione della bontà del proprio agire e dell’illecita chiusura del mercato della controparte: «Nell’ordinanza del tribunale di Milano si fa riferimento all’utilizzo di programmi piratati, e quindi illegali, ma il dispositivo della PcBox è stato studiato per permettere di utilizzare nelle console Nintendo videogiochi fabbricati regolarmente e legalmente da altre aziende o da altri sviluppatori. Il comportamento della Nintendo potrebbe essere paragonabile a quello del produttore di auto che inserisse nelle vetture un dispositivo che permette di alimentarle con una sola marca di benzina».

R4 Revolution

Il caso aveva già preso forma lo scorso Gennaio, quando per la prima volta le parti si erano trovate l’una contro l’altra con Nintendo ad accusare PcBox per l’illecita distribuzione delle cartucce R4 Revolution. E già allora si anticipava quella che è stata la mossa odierna: «Confidando in rapido e definitivo chiarimento della Magistratura, Pcbox anticipa che ha dato mandato ai propri legali, coordinati dall’avvocato Sandro Guerra di Firenze, per la presentazione di un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e alla Commissione Europea (DG Competition) al fine di far verificare dagli organi antitrust se sia legittimo l’impiego di asserite misure tecnologiche di protezione per tutelare non già il sacrosanto diritto degli autori e degli sviluppatori di software, bensì rendite di mercato derivanti dalla posizione dominante di alcuni operatori economici, tra i quali coloro il cui obiettivo pratico parrebbe essere, piuttosto, quello di impedire la circolazione dei cosiddetti homebrew».

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