
Una delle più importanti e significative evoluzioni della Rete nell’era Web 2.0 riguarda la nascita e la repentina diffusione dei social network. La funzione principale delle "reti sociali", come facilmente comprensibile dalla traduzione stessa di un termine ormai entrato nell’uso quotidiano, è quella di favorire le relazioni virtuali con le proprie amicizie e conoscenze reali, siano esse appartenenti all’ambito familiare, a quello lavorativo od altre sfere della vita di tutti i giorni. L’approccio di Path, nuovo progetto appena presentato con un post sul
Disponibile sia in versione software per iPhone e iPod touch che fruibile tramite un più tradizionale browser, Path permette di creare un profilo personale e collegarlo a un massimo di 50 persone, con le quali condividere attraverso le immagini scattate durante la giornata tutti i momenti delle propria vita. Come mai sia stato introdotto questo limite è presto detto: secondo una ricerca condotta dal professor Robin Dunbar dell’Università di Oxford, ognuno di noi è in grado di mantenere fino a 150 relazioni in contemporanea, delle quali soltanto una su tre in modo approfondito. Limitare il numero delle "amicizie" significa pertanto offrire a quest’ultimo il valore reale che ha nella realtà, evitando un eccessivo uso delle connessioni che rende tale strumento meno significativo (cosa verificata ad esempio sui grandi numeri di Facebook).
Secondo i suoi fondatori, tra i quali compaiono i nomi di Dave Morin (ex platform manager di Facebook) e Shawn Fanning (programmatore della prima versione di Napster), l’
La sopra citata applicazione resa disponibile sull’