Passato e futuro di Italia.it

Italia.it? Sarebbe dovuto costare 170 milioni. Ed avrebbe dovuto anche generare un introito, oltre ai vantaggi previsti per la promopzione del brand Italia. Poi il silenzio, poi lo scandalo. Ma il futuro potrebbe essere negli utenti: appuntamento al 31/03
Passato e futuro di Italia.it
Italia.it? Sarebbe dovuto costare 170 milioni. Ed avrebbe dovuto anche generare un introito, oltre ai vantaggi previsti per la promopzione del brand Italia. Poi il silenzio, poi lo scandalo. Ma il futuro potrebbe essere negli utenti: appuntamento al 31/03

La guerra delle cifre ha avvolto il caso Italia.it fin dagli esordi. Scandalo Italiano, perpetrando le ricerche relative alle origini del progetto durante il mandato di Lucio Stanca al Ministero per l’Innovazione, ha trovato un documento online in cui si segnalano i primi passi del sito. E spunta soprattutto una cifra: Scegli Italia, quello che oggi è Italia.it, sarebbe dovuto costare qualcosa come 140 milioni di euro.

Lo studio di fattibilità scoperto è racchiuso in 10 pagine di un documento pdf conservato in Archive.org. Il documento si sviluppa su più argomentazioni utili a contestualizzare l’idea del sito, ma un passaggio in particolare merita di essere sottolineato: «con uno stanziamento globale di almeno 140 milioni di euro si apre una vetrina nella Rete per promuovere la ricca offerta turistica italiana, convogliare le prenotazioni e ridare competitività alla principale industria del Paese […] Il progetto, appena approvato dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione, gode del totale sostegno del Presidente Berlusconi».

La cifra è così ricavata all’interno del documento dalle ricerche di Scandalo Italiano:

  • 11 milioni per tecnologia, comprensivi di piattaforma di booking, connettività, sviluppo e manutenzione (p.5)
  • 9 milioni per acquisizione “primo set di contenuti” e traduzione in 8 lingue (p.5)
  • 46 milioni per tre anni di campagna di comunicazione internazionale (p.5)
  • 100 milioni per la digitalizzazione dei contenuti da parte di Regioni, Ministeri e soggetti vari (p.8)
  • costi operativi di non meglio precisata quantificazione a causa dei ritardi accumulati

Gli obiettivi del progetto sono dichiarati in una interrogazione parlamentare dallo stesso Stanca. Correva l’anno 2004: «obiettivo generale del progetto è incrementare i flussi turistici verso l’Italia […] L’iniziativa si propone quindi di integrare l’offerta turistica, attualmente frammentata, attraverso un’unica piattaforma digitale, che consenta di accedere a servizi integrati, promuovendo il binario turismo-cultura, quale fattore trainante della domanda turistica in Italia. […] Il fondo gestito dal Comitato dei Ministri per la società dell’informazione interviene con un cofinanziamento di 45 milioni di euro di cui 20 milioni destinati al sistema di prenotazione e alla realizzazione del portale e 25 milioni per contenuti digitali; in particolare, nell’anno 2004, per le suddette finalità saranno impegnati rispettivamente 10 e 15 milioni di euro. Altre risorse da stanziare a carico dei capitoli di bilancio del Ministero per i beni e le attività culturali, Ministero attività produttive, Ministero delle politiche agricole e forestali, Ministero dell’ambiente e tutela del territorio prevedono impegni per 45 milioni di euro. Uno stanziamento aggiuntivo di 50 milioni di euro sarà a carico di regioni ed imprenditori privati. […] Le risorse attualmente disponibili potranno assicurare l’avvio della realizzazione di tale operazione, certamente di particolare complessità. Lo sviluppo del progetto potrà attirare l’attivazione di risorse private, per i ritorni economici che potranno derivarne».

Italia.it, insomma, nasce con in appendice l’intenzione di produrre reddito. Le modalità sono esplicate direttamente nello studio di fattibilità: «Advertising & Marketing» (gestione dell’advertising online), «servizi a valore aggiunto» (adeguamento siti, integrazione operatori, formazione, studi di settore) e «booking» (gestione dei rapporti commerciali con gli
intermediatori dell’offerta turistica e con strutture ricettive minori, gestione dei rapporti commerciali con operatori privati, gestione dei rapporti commerciali con strutture di interesse turistico).

Tecnicamente il progetto avrebbe dovuto impegnare le seguenti risorse:

  • web farm
  • architettura tecnologica/applicativa evoluta conforme agli “standard” Internet di riferimento
  • archivio strutturato per la rappresentazione efficace di contenuti di tipo turistico
  • content Management System a supporto della redazione e degli operatori
  • motore di ricerca per contenuti strutturati e non
  • sistema di prenotazione in linea
  • funzionalità di CRM a supporto di help-desk, call center e marketing
  • tool per la fidelizzazione degli utenti

Fin dall’inizio il progetto era destinato alle cure di Innovazione Italia, ove lo scandalo di Italia.it ha trovato nuova benzina giunta fino sulla soglia di IBM, ITS e di alcuni dicasteri attuali. Dalla Margherita (il partito del ministro Rutelli) sono giunti alcuni chiarimenti, ma il problema rimane. Italia.it è online (con tanto di GoogleBombing), mentre a breve sarà sotto gli occhi di tutti la spinta propositiva che gli utenti italiani vogliono, dal basso, contrapporre alla caduta gravitazionale dall’alto dello sgangherato intervento statale: RitaliaCamp è alle porte: appuntamento al 31 Marzo presso la Bicocca di Milano, oppure fin da subito sul sito ufficiale del progetto.

Se la storia è ciclica, e se l’Italia ha sempre toccato i suoi massimi splendori in risposta alle cadute imposte dal destino, il 31 Marzo potrebbe essere davvero una data autenticamente importante. Simbolicamente importante. Significativamente importante. Storicamente importante.

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