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La conduttrice della Domenica sportiva Paola Ferrari sbotta contro Twitter, colpevole a suo dire di ospitare le ironie e gli insulti di utenti anonimi senza possibilità di replica, in particolare durante i campionati EURO 2012, quando la giornalista è stata presa di mira con particolare crudeltà. Ora sta per avviare una querela.
La giornalista e conduttrice è stata bersagliata da appellativi, ingiurie, battute (in particolare sulla sua estetica e un sospetto amore per il bisturi) nel corso delle due settimane di trasmissione di Stadio Europa dedicata a
"Il Web non può diventare solo una bacheca della diffamazione anonima, dell’insinuazione volgare e del razzismo solo perché nel Web c’è la libertà di espressione. Non è giusto usare la rete e i social network per insultare le persone, senza la possibilità di un contraddittorio, e questo accade soprattutto con Twitter. Se il Web e i blog vogliono giocare un ruolo serio nell’informazione, allora devono comunque attenersi alle regole deontologiche di base e alle norme civili che valgono fuori dalla rete. Nessuno si riunisce pubblicamente per diffamare o insultare qualcun altro o, se lo fa, per lo meno è passibile di denuncia. Ecco, credo allora che la cosa valga anche per Twitter. Se dovessi ricevere un giusto risarcimento per i danni recati alla mia immagine professionale e personale, per altro costruita con il lavoro negli anni, tutto l’ammontare andrà ai terremotati dell’Emilia, gente, quella sì, che merita a prescindere per la compostezza e il coraggio che mostra."
Com’era inevitabile, il trend topic di Twitter, oggi, è proprio legato a questa minaccia: basta seguire l’hashtag
Querelo il #cioccolato perché mi fa ingrassare #QuerelaConPaola
— ººTheVillWithXMenºº (@TheVill_TheBest)
[!] Ci sono problemi con l'autore. Controllare il mapping sull'Author Manager
Il concetto più concreto posto all’attenzione della giornalista è quello secondo cui denunciare Twitter per gli insulti ricevuti da un utente equivale a prendersela con un muro per una scritta per mano di un anonimo o, come dice Layne. F, le Poste per una raccomandata:
Se Paola Ferrari veniva insultata con raccomandata querelava le Poste? #QuerelaconPaola
— Layne F. (@8bit___)
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Tuttavia, le cose non stanno proprio così, e le
Insomma, se Paola Ferrari volesse davvero proseguire in questa sua intenzione, sarebbe il primo caso di denuncia, in Italia, verso lo strumento invece che verso gli autori del contenuto, dall’esito molto incerto e prevedibilmente infruttuoso.