Da Panasonic un sensore che vede nel buio

Il gruppo sta progettando un sensore in grado di acquisire immagini dettagliate anche con una quasi totale assenza di luce, senza perdita di qualità.
Da Panasonic un sensore che vede nel buio
Il gruppo sta progettando un sensore in grado di acquisire immagini dettagliate anche con una quasi totale assenza di luce, senza perdita di qualità.

Panasonic è al lavoro sulla progettazione di un nuovo sensore d’immagine, in grado di effettuare scatti nel buio più completo, letteralmente. La presentazione nel corso dell’evento International Solid State Circuit Conference in scena a San Francisco. Il nome completo della tecnologia è “Clectrical Control of the Near Infrared (NIR) Light Sensitivity of the Same Pixel in an Organic CMOS Image Sensor”.

Permette di acquisire immagini in notturna senza perdita di dettagli o qualità nelle zone più scure, senza far ricorso a un filtro IR. Il principio di funzionamento si basa sull’impiego di diversi strati organici sulla superficie del sensore, ai quali vengono applicati voltaggi differenti, in maniera indipendente. Un approccio complesso, che come sottolinea lo stesso gruppo nipponico non è destinato a prodotti consumer (almeno non in un primo momento), bensì ai sistemi di machine vision come quelli da equipaggiare sulle automobili. In altre parole, potrebbe costituire l’occhio elettronico delle self-driving car, per consentire alle vetture autonome di muoversi con sicurezza anche al buio.

La tecnologia messa a punto da Panasonic permette di rilevare anche i dettagli delle immagini meno visibili, in assenza di luce

La tecnologia messa a punto da Panasonic permette di rilevare anche i dettagli delle immagini meno visibili, in assenza di luce

Scendendo più nello specifico, un sensore di questo tipo è in grado di modificare la sensibilità di ogni singolo pixel in maniera indipendente, innalzandola laddove è necessario assorbire più luce, senza compromettere le aree che invece già risultano illuminate. È come se in una fotocamera si potessero regolare gli ISO non in modo uniforme su tutta l’inquadratura, bensì in maniera differente e selettiva, per le zone in ombra e per quelle colpite dalla luce. In un certo senso si può parlare di un HDR generato in fase di acquisizione anziché in post-produzione assemblando più scatti a differenti esposizioni. Il risultato è quello visibile nelle immagini di esempio qui allegate.

Il progetto di Panasonic si chiama "World's First Organic CMOS Image Sensor with Electrically Controllable Near-Infrared Light Sensitivity"

Il progetto di Panasonic si chiama “World’s First Organic CMOS Image Sensor with Electrically Controllable Near-Infrared Light Sensitivity”

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