Paga i diritti alla SIAE, ma non alla FIMI: condannato a 3 mesi

Paga i diritti alla SIAE, ma non alla FIMI: condannato a 3 mesi

Disavventura giudiziaria, ad Asti, per il gestore di un sito Web che vendeva musica online. Il Tribunale di Torino

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, in grado di appello, nonostante egli si fosse premurato di ottenere la cosiddetta “licenza multimediale” da parte della

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Il gestore, denunciato dalla

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(Federazione dell’industria musicale italiana) e vincitore nel primo grado di giudizio, aveva provveduto a procurarsi solamente tale licenza, il cui costo serve a compensare i detentori del diritto d’autore.

Ma sfortunatamente ha trascurato di informarsi sull’esistenza dei cosiddetti “diritti connessi“, cioè i diritti delle case discografiche: senza l’acquisizione di essi, l’attività del gestore è risultata, pertanto, ancora sanzionabile penalmente.

Grazie a questa “lodevole” (ma legittima) iniziativa dell’industria fonografica, il distratto gestore è stato condannato a 3 mesi di carcere, con pena sospesa, a rifondere le spese alla FIMI, costituitasi parte civile nel procedimento penale, e, dulcis in fundo, a pagare una multa di 270 euro.

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