/https://www.webnews.it/app/uploads/2010/07/news_93cec9652bf0dca5.jpg)
Il cloud computing è già una realtà, ma per esprimere appieno le sue potenzialità questa nuova famiglia di tecnologie ha bisogno di altro tempo e dell’impegno congiunto dei principali protagonisti del settore. È una scommessa sulla quale hanno già puntato in molti: da Google con il proprio sistema operativo Chrome OS a servizi come OnLive e Gaikai, dedicati a un ambito prettamente ludico. L’ultima novità si chiama
Promotori dell’iniziativa sono
Nobili intenti e parole campate in aria? Decisamente no. OpenStack è già, in una prima versione embrionale, una realtà, scaricabile direttamente dal sito ufficiale del progetto. Nelle prossime settimane se ne saprà di più, ma le basi sono state gettate partendo dal codice alla base delle tecnologie Cloud Files e Cloud Servers di Rackspace e Nebula Cloud Platform di NASA, quest’ultima impiegata per lo storage e la gestione di immagini in alta definizione provenienti dallo spazio.
Il tipo di licenza scelto per la distribuzione del codice, Apache 2, consentirà agli sviluppatori third party di cimentarsi nella sua modifica e nella compilazione di software senza troppe restrizioni. Con queste premesse, l’ancora relativamente giovane panorama delle tecnologie cloud potrebbe prendere direzioni fino a poco tempo fa inaspettate, con prospettive allettanti per un sempre crescente bacino di potenziali utenti e buona pace di chi ne intravedeva una nuova strada per lo sviluppo e la diffusione di tecnologie proprietarie.