
Se ne parlava ormai da quasi un anno e alla fine Big G è arrivato nel mercato che più conta: quello dei contenuti editoriali a pagamento. Con
La bontà di questa piattaforma (lanciata ieri in contemporanea in Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e Italia) è che si possono utilizzare diversi tool per diversi tipi di business: prepagato, abbonamento, il cosidetto freemium (parte gratis e parte a pagamento), il pay-per-content, cioè a consumo unitario.
E tutto questo, a sole 24 ore dal nuovo servizio di abbonamento per le applicazioni dell’App Store che
Se poi aggiungiamo che il sistema prevede una gestione online con chekout che esclude l’inserimento del pagamento nel proprio sito, per gli editori l’offerta si fa davvero interessante, anche dal punto di vista della comodità e dell’immagine.
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