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L’organizzazione One Laptop Per Child (OLPC) di Nicholas Negroponte, in collaborazione con Google e UNICEF ha dato vita a
Si tratta di storie, racconti folkloristici, miti della tradizione e storie di famiglia, racconti reali o inventati, un misto di modi di raccontare e vedere il mondo da ogni singola cultura messi in rete nella lingua di appartenenza da chiunque lo voglia. Our Stories diventerà presto un sito con upload libero e ricevibile da qualsiasi fonte (compresi i telefoni cellulari) anche se ora le uniche cose disponibili sono messaggi di benvenuto e alcune prove fatte dall’UNICEF stesso.
La preferenza va alle interviste, specialmente quelle fatte nel linguaggio nativo e non nelle tradizionali lingue franche, anche se poi gran parte del materiale già è stato archiviato in inglese per aumentare la comprensibilità.
Non si capiscono però bene lo scopo ed il ruolo dell’iniziativa. L’idea di riportare in vita la tradizione orale è fallimentare oltre che antistorica (il superamento dell’era aurale è un passo avanti, non uno indietro), e comunque non sarebbe il modo corretto poichè per auralità si intende la mancata fissazione di ciò che è comunicato e tramandato e quindi la sua continua modificazione nonchè la sua proprietà sacrale e dogmatica. L’unico motivo di interesse sembrerebbe la possibilità di archiviare, storie, racconti, lingue, accenti e testimonianze autentiche di culture minori le cui specifiche nei decenni potrebbero andare perse.