In Olanda un ponte costruito con le stampanti 3D

Nella città di Gemert è stato collocato il primo ponte realizzato con la tecnologia delle stampanti 3D: vi transiteranno esclusivamente pedoni e ciclisti.
In Olanda un ponte costruito con le stampanti 3D
Nella città di Gemert è stato collocato il primo ponte realizzato con la tecnologia delle stampanti 3D: vi transiteranno esclusivamente pedoni e ciclisti.

La tecnologia legata alle stampanti 3D può essere impiegata negli ambiti più svariati, compresa l’edilizia (come testimoniano anche i progetti del team italiano WASP) e per la realizzazione di infrastrutture dedicate alla viabilità. È quanto accaduto in Olanda, dove nella città di Gemert è stato inaugurato un ponte per pedoni e ciclisti costruito grazie a questo sistema.

L’iniziativa è stata portata avanti dalla Eindhoven University in collaborazione con l’impresa BAM Infra e per stampare gli otto metri di lunghezza sono stati necessari circa tre mesi, durante i quali 800 layer di materiale si sono depositati l’uno sull’altro per creare una struttura in grado di sopportare il passaggio di centinaia di persone ogni giorno. Non si è fatto ricorso a una stampante 3D qualunque, ma a una tecnica speciale che utilizza cavi di rinforzamento in acciaio per la creazione di cemento precompresso. La fase di test è stata condotta con successo posizionandovi al di sopra un peso da cinque tonnellate. Queste le parole del responsabile Theo Salet.

Il ponte non è molto grande, ma è stato realizzato con una stampante e questo lo rende unico.

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In futuro lo stesso approccio potrà tornare utile per progetti di scala maggiore. I vantaggi rispetto ai metodi tradizionalmente impiegati nell’edilizia sono notevoli: è possibile creare qualsiasi tipo di forma, poiché non esistono limitazioni legate agli stampi, inoltre il materiale viene depositato solo ed esclusivamente dove serve, riducendo a zero gli sprechi, con ripercussioni positive anche in termini di CO2 emessa.

L’Olanda è ormai da anni in prima linea nella ricerca sulla tecnologia. Non a caso, il primo e più grande network per la condivisione delle stampanti 3D, è nato nel paese per poi estendere il proprio raggio d’azione a livello internazionale (arrivando anche in Italia): si chiama 3D Hubs e mette in contatto chi possiede un dispositivo per la stampa con coloro che necessitano di utilizzarlo.

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