Gli occhi laser, (quasi) come quelli di Superman

Niente vista da supereroe, almeno per il momento, ma il progetto della University of St Andrews punta in questa direzione con una lente a contatto laser.
Gli occhi laser, (quasi) come quelli di Superman
Niente vista da supereroe, almeno per il momento, ma il progetto della University of St Andrews punta in questa direzione con una lente a contatto laser.

Superman, uno dei supereroi più amati dal grande pubblico, riesce a vedere attraverso gli oggetti e ad emettere un raggio dagli occhi. È ancora una volta ispirandosi all’immaginario sci-fi che la scienza si spinge un passo in avanti con la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie. È quanto successo nei laboratori della University of St Andrews, dove stanno prendendo vita quelli che con un po’ di fantasia potrebbero essere definiti occhi laser.

Si tratta di una membrana laser ultrasottile creata utilizzando semiconduttori organici, la prima del suo genere compatibile con i requisiti richiesti per operare in condizioni di sicurezza all’interno dell’apparato visivo dell’essere umano. Si tratta di un layer flessibile e dallo spessore incredibilmente ridotto, che mantiene però inalterate le proprietà ottiche anche dopo aver trascorso diversi mesi di applicazione su un altro oggetto: tra i possibili impieghi anche quello in accoppiata con le lenti a contatto.

Niente poteri da supereroe, almeno per il momento: dalla fase di test condotta su animali (nello specifico dei bovini) è emerso che la membrana può emettere delle linee ben definite proiettandole su una superficie piana. Per fare un paragone comprensibile, qualcosa di simile a un codice a barre. Per la visione laser o a raggi X, purtroppo, ci sarà ancora da aspettare. Queste le parole del professor Malte Gather, uno dei responsabili del progetto, che ne prevede usi nell’ambito della sicurezza, della biofotonica e della fotomedicina.

Il nostro lavoro costituisce una nuova pietra miliare nello sviluppo dei laser e, in particolare, spalanca la strada ad utilizzi in ambienti morbidi e duttili come i sensori indossabili oppure le banconote.

Il layer sviluppato dalla University of St Andrews che aggiunto a una lente a contatto dona all'occhio una sorta di "vista laser"

Il layer sviluppato dalla University of St Andrews che aggiunto a una lente a contatto dona all’occhio una sorta di “vista laser”

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