Il Governo inglese punta ancora una volta il dito sui potenziali rischi per la salute derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie e sul banco degli imputati sale nuovamente la tecnologia wireless e i segnali radio ad essa correlati. Sarà il Governo stesso ad avviare un nuovo studio sull’impatto sulla salute dei segnali wireless per mano della Health Protection Agency (
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), una organizzazione britannica indipendente che si batte per protegge la salute e il benessere della popolazione. La ricerca, la quale si preannuncia
sistematica e il più completa possibile, si svolgerà nell’arco di circa due anni e presterà particolare attenzione alla salute dei giovani esposti alle emanazioni elettromagnetiche delle reti WiFi scolastiche e casalinghe.
L’annuncio ufficiale da parte dell’Health Protection Agency
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attraverso le parole della dottoressa Pat Troop, CEO di HPA, una interessante premessa: «non esistono evidenze scientifiche sul fatto che il Wi-Fi e il WLAN danneggino la salute della popolazione. I segnali sono molto deboli, tipicamente
0,1 watt ( 100 milliwatt) sia nel computer che nel router e l’esposizione risulta entro le linee guida fornite dall’ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation). Detto ciò, non sussistono particolari motivazioni per impedire l’utilizzo del WiFi nelle scuole o in altri ambiti. Ad ogni modo
non ci sono ricerche esaustive sull’esposizione delle persone alle nuove tecnologie e questo
è il motivo per cui abbiamo deciso di iniziare il nuovo programma di ricerca ed analisi. Abbiamo buone ragioni scientifiche per aspettarci comunque risultati incoraggianti».
Lo studio si focalizzerà in particolare sui rischi per i giovani, oggi sempre più esposti ai campi elettromagnetici generati dalle reti wireless presenti nelle scuole e nelle case e maggiormente soggetti ad influenze esterne poichè ancora in fase di sviluppo. La presenza di apparecchiature WiFi molto differenti tra loro e le diverse condizioni di utilizzo rendono però particolarmente difficile un approccio sistematico al problema, motivo per cui la ricerca sarà effettuata in un arco di tempo piuttosto ampio.
I risultati sull’esposizione ai segnali radio saranno messi in comparazione con le linee guida internazionali e paragonati ad altre sorgenti elettromagnetiche come ad esempio i telefoni cellulari. I risultati saranno pubblicati sul sito dell’HPA e sui giornali "peer reviewed".
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