Nokia ricalcola la propria quota di mercato

Nokia vede il mercato del mobile al rialzo: il 2010 potrebbe chiudersi con un aumento del 10% dopo un 2009 a crescita zero. Rivista, però, la quota di mercato del gruppo europeo in virtù di nuovi procedimenti di stima: dal 38% si passa al 34%
Nokia ricalcola la propria quota di mercato
Nokia vede il mercato del mobile al rialzo: il 2010 potrebbe chiudersi con un aumento del 10% dopo un 2009 a crescita zero. Rivista, però, la quota di mercato del gruppo europeo in virtù di nuovi procedimenti di stima: dal 38% si passa al 34%

Nokia ha comunicato nuovi e più accurati calcoli relativamente al mercato complessivo del mondo mobile e, in particolare, ha rimodulato le valutazioni relative alla propria specifica quota occupata. Trattasi di calcoli che rivedono in modo importante il passato ma che, in realtà, non cambiano in modo radicale la situazione futura. Le azioni del gruppo, infatti, nonostante la compressione numerica ottenuta, crescono sul mercato di due punti percentuali.

La valutazione indica un mercato relativo al 2009 pari a 1.24 miliardi di unità di prodotto smerciate. Trattasi di un numero significativamente superiore agli 1.14 precedentemente stimati. Nokia, nello specifico, ha indicato per il proprio brand una quota di mercato pari al 34%, ben 4 punti percentuali in meno rispetto alle stime antecedenti. Nessuna alchimia improvvisa, però: le motivazioni sono tutte racchiuse nella metodologia di calcolo adottata, la quale è stata rimodulata al fine di comprendere nei calcoli anche cellulari distribuiti tramite mercati irregolari, contraffatti o comunque al di fuori dei canali ufficiali di distribuzione. Le nuove cifre fotografano pertanto la situazione con maggior aderenza alla realtà rispetto alle proiezioni precedenti.

Per il 2010 Nokia si attende un mercato in ascesa complessiva del 10% circa, con una quota di mercato destinata a rimanere però stabile. Ed è in questo messaggio il succo dell’ottimismo espresso dalla borsa: numeri in ascesa e mercato flat significano una sostanziale resistenza rispetto alla concorrenza. E si tratta di una concorrenza agguerrita: Android, iPhone, BlackBerry, ai quali si aggiungerà presto Windows Phone 7, il tutto conservando però le peculiarità del gruppo e soprattutto con nuove speranze dettate dalle novità del gruppo. L’apertura di Symbian è la strada intrapresa, Navteq è il valore aggiunto promesso, i cellulari di buona generazione sono ciò su cui il gruppo investirà per uscire dall’impasse in cui è caduto l’N97.

Negli Stati Uniti il gruppo è praticamente assente, e la risicata quota disponibile (stima ComScore) ha manifestato una nuova compressione. In questo specifico mercato il mondo degli smartphone è dominato dai BlackBerry e dall’iPhone, con Windows Mobile in forte calo e Android in significativa ascesa. Trattasi comunque di cifre di estrema volatilità, inquinate da continue nuove release e novità che stimolano continuamente un settore che nel 2009 aveva soltanto rallentato una corsa in atto ormai da tempo. Ora che la corsa dell’hadware non sembra vedere nuovi importanti sbocchi, è il software a fare la differenza. Ed è in questo frangente che i grandi calibri quali Google, Apple e Microsoft hanno portato sul campo la propria esperienza e le proprie ambizioni.

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