
Ancora due nomi entrano a far parte della diatriba legale che da alcuni mesi coinvolte Lodsys. Trattasi del New York Times e della società operante nel campo delle ricerche di marketing OpinionLab. Entrambe le parti hanno ricevuto nelle scorse settimane una lettera da parte di Lodsys in cui figurava l’invito a regolarizzare la propria posizione dopo aver violato alcune proprietà intellettuali del gruppo, ed in entrambi i casi si è risposto al fuoco col fuoco, ribaltando l’accusa e denunciando la Lodsys presso le autorità.
Il numero di denunce sale dunque a 7: tre di queste ultime sono partite direttamente da Lodsys, mentre le
L’accusa nei confronti del celebre quotidiano statunitense fa leva sull’utilizzo di alcune tecnologie per il tracciamento dei click sulle pubblicità da parte degli utenti. In base a quanto teorizzato da Lodsys, tale pratica sarebbe basata su una serie di strumenti brevettati dalla società per i quali il NYT non avrebbe ottenuto una regolare licenza, violando di fatto quella che rappresenterebbe una proprietà intellettuale del gruppo. Secondo quanto riportato da Florian Mueller di FOSS Patents, per come è stata impostata l’accusa nei confronti del giornale a stelle e strisce, la quasi totalità dei siti Web contenenti pubblicità sarebbe a rischio.
E se il NYT chiede al tribunale dell’Illinois l’annullamento dei brevetti, OpinionLab si spinge anche oltre, allegando alle proprie accuse una denuncia per concorrenza sleale nei confronti di Lodsys, chiedendo di fatto un risarcimento economico. La vicenda assume dunque giorno dopo giorno contorni sempre più ampi, coinvolgendo nuove società pronte a combattere le accuse provenienti dal Texas: oltre al New York Times ed OpinionLab, infatti, negli ultimi giorni si è unita anche la software house ESET, la quale si allinea alla