Netflix: arriva il ristorante di OITNB

In occasione del lancio della quarta stagione di Orange Is The New Black, Netflix apre un ristorante a tema, ma l'autrice Piper Kerman non è d'accordo.
Netflix: arriva il ristorante di OITNB
In occasione del lancio della quarta stagione di Orange Is The New Black, Netflix apre un ristorante a tema, ma l'autrice Piper Kerman non è d'accordo.

Le ragazze di Litchfield sono tornate. Nelle ultime ore, e in contemporanea in tutto il mondo, Netflix ha rilasciato la quarta e attesissima stagione di “Orange Is The New Black” (OITNB), una delle serie più rappresentative del colosso dello streaming online. E mentre cresce la febbre per le detenute più indisciplinate del piccolo schermo, l’azienda ne approfitta per un originale evento di lancio in quel di Singapore: un ristorante a tema. Non tutti, però, pare abbiano gradito l’iniziativa, in particolare l’autrice della biografia da cui il telefilm è tratto.

Sarà una stagione di rivoluzioni e stravolgimenti, la quarta per “Orange Is The New Black”: senza troppo lasciar spazio agli spoiler, le carceri si gonfiano per un sovraffollamento di detenute, rendendo la vita dietro le sbarre ancora più insostenibile. Il luogo dove si snoderanno gran parte delle vicende è il famoso refettorio della prigione di Litchfield, uno spazio talmente iconico, tanto che Netflix l’ha scelto per un originale evento di lancio. In quel di Singapore, infatti, è stato inaugurato un pop-up restaurant, un esercizio pubblico temporaneo, dove assaporare una cena in perfetto stile carcerario proprio come nella serie TV. E sebbene ai fornelli non vi siano Red o le flacas, le prenotazioni sono andate letteralmente a ruba.

L’iniziativa di Netflix si è basata sulla trasformazione di un diner locale, l’Overeasy, nella riproduzione della Litchfield Penitentiary Cafeteria, con degli arredi in tutto e per tutto identici a quelli del telefilm. L’unica differenza sembra essere quella del pasto che, pur essendo servito sui tipici vassoi di plastica, non sarà il disgustoso “Nutraloaf” della serie, bensì delle preparazioni a base di funghi, formaggio cheddar, quinoa e zucca.

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Nonostante l’intento promozionale sia più che evidente, con la scelta di una delle serie più rappresentative per il lancio in una nazione asiatica dove Netflix solo da poco ha mosso i primi passi, l’iniziativa è decisamente interessante. Con questa scelta, infatti, il colosso passa dai lidi asettici della rete alla realtà, coinvolgendo lo spettatore e permettendogli, fosse anche per un veloce boccone, di entrare a piè pari all’interno della propria serie preferita. Un modo per sottolineare come, tra il fruitore e il produttore di contenuti, le barriere si facciano sempre più labili.

Vi sono però delle questioni aperte, poiché il ristorante temporaneo pare non sia piaciuto a tutti, in particolare all’autrice della biografia a cui i fatti di OITNB si ispirano. Così come riferisce Mashable in relazione a un intervento apparso su Jezebel, Piper Kerman avrebbe definito l’idea di cattivo gusto. Un intervento che ha sollevato una certa polemica sui social network, dove in molti si sono domandati se Netflix non si sia troppo “appropriato”, almeno in senso lato, del marchio di successo. La società non sembra aver commentato ufficialmente la questione, ma le polemiche sono comunque durate poco. Il ristorante, nel frattempo, è un successo. L’appuntamento rimane quindi sulle frequenze digitali di Netflix, con la quarta stagione di “Orange Is The New Black”.

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