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Le possibili strategie del neopresidente Donald Trump non spaventano Netflix, anche e soprattutto sul fronte della net neutrality. Dopo un weekend di fuoco, con i principali attori della
Fra tutte le risposte al Presidente giunte nello scorso weekend, quella di Reed Hastings è forse la più dura. Il CEO di
Vi è però una questione su cui Trump potrebbe presto agire, un problema che potrebbe toccare Netflix, e le altre piattaforme analoghe, da vicino. Secondo gli analisti a stelle e strisce, il Presidente e la FCC sarebbero pronti a rivedere le leggi sulla
L’indebolimento delle leggi statunitensi sulla net neutrality, in caso accadesse, è improbabile possa influire sui nostri margini locali e sulla qualità del servizio, poiché siamo sufficientemente popolari fra i consumatori affinché le nostre relazioni con gli ISP rimangano stabili.
In altre parole, Netflix è troppo grande affinché gli ISP possano rinunciarvi o, ancora, imporre delle tariffe maggiorate per garantirne il traffico sulle loro strutture. Non solo perché il colosso, perso un ISP, ne troverebbe ben presto un secondo pronto a ospitarlo, ma anche perché il servizio è particolarmente popolare fra gli utenti. In caso un provider decidesse di bloccare l’accesso alla piattaforma di streaming, con la pretesa che il colosso paghi una certa somma per l’accesso alle strutture di rete, i consumatori sarebbero di certo pronti ad abbandonare l’operatore pur di seguire il colosso.
Nonostante questo, Netflix vuole comunque lottare per preservare la net neutrality, anche e soprattutto per salvaguardare quelle piccole realtà che, proprio perché non particolarmente estese, non dispongono dello stesso potere sugli ISP:
Una net neutrality forte è importante per supportare l’innovazione e le piccole aziende. Nessuno vuole che gli ISP decidano quali nuovi e innovativi servizi possano operare sui loro network, né che gli ISP favoriscano un servizio rispetto a un’altro. Speriamo che la nuova amministrazione statunitense e il Congresso riconoscano come un network neutrale stimoli la crescita lavorativa e l’innovazione.