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Come tutti sappiamo, molti operatori di telefonia mobile, nel proporre ai propri clienti piani dati per gli smartphone o tablet pc, inseriscono alcune clausole che vietano l’utilizzo della tecnologia
se connessi alla loro rete mobile. In sostanza molti operatori di telefonia mobile vietano agli utenti di utilizzare in mobilità
o software similari. In casa nostra per esempio, uno dei casi più eclatanti e che suscitò molto clamore fu il blocco in tal senso proposto da
ai suoi clienti che se volevano utilizzare Skype o il VoIP in genere in mobilità, dovevano pagare un extra.
Pratica questa che si sta diffondendo esponenzialmente un po’ in tutto il mondo. Il perché di questo atteggiamento è chiaro ed è da ricercarsi nelle tariffe vantaggiose di Skype e servizi VoIP analoghi che potrebbero soppiantare i servizi voce tradizionali degli operatori di telefonia mobile che dunque tentano di correre ai ripari.
Ma questa pratica non piace ne agli utenti, ne all’
e tanto meno ai diretti interessati e cioè per esempio a Skype, Microsoft e Google che da tempo premono sulle autorità per tentare di trovare rapidamente una soluzione.
Ecco che dunque proprio l’Unione Europea, nel voler salvaguardare la così detta
, cioè la possibilità di utilizzare la rete Internet senza vincoli o imposizioni, ha dato mandato alla Commissione e al BEREC di monitorare il traffico Web per verificare se i provider non limitino o addirittura blocchino alcuni servizi per favorirne altri.
Analisi che si concluderà a febbraio quando l’Unione Europea pubblicherà il risultato di quanto scoperto in questi mesi. Ma l’aspetto più importante non è tanto quanto emergerà da questo studio, ma quanto che l’Unione Europea ha preso finalmente coscenza della necessità di lavorare per difendere la Net Neutrality e trovare finalmente un giusto equilibrio per non penalizzare sempre e solo gli utenti finali a favore delle logiche economiche di pochi soggetti.