Nel futuro di Apple non ci sono i phablet

Nel futuro di Apple non ci sono phablet: nonostante la concorrenza agguerrita, Cupertino non avrebbe intenzione di lanciarsi negli iPhone da 5 pollici.
Nel futuro di Apple non ci sono i phablet
Nel futuro di Apple non ci sono phablet: nonostante la concorrenza agguerrita, Cupertino non avrebbe intenzione di lanciarsi negli iPhone da 5 pollici.

Nel futuro di Apple non ci sono phablet, non almeno nel breve periodo. Una questione ormai nota da tempo, ma ribadita da Strategy Analytics in una previsione sui piani imminenti per il comparto iPhone. E pare proprio che non vi saranno device da oltre 5 pollici, semmai dispositivi meno costosi del solito.

Apple non salirà sul treno dei grandi schermi per confrontarsi direttamente con i suoi rivali, Samsung fra tutti. I 5 pollici non fanno per l’azienda: al momento non appaiono sufficientemente eleganti e in quel di Cupertino non si crede che dispositivi così grandi possano essere effettivamente comodi da utilizzare. Per questo la Mela non rilascerà un phablet – un ibrido tra tablet e smartphone – nemmeno a costo di perdere market share. Così spiega Neil Mawston, direttore esecutivo di Strategy Analitics:

«Le probabilità che l’iPhone di quest’anno abbia uno schermo più grande sono zero. Questo è quello che abbiamo appreso dalle nostre fonti nelle catene produttive asiatiche. iPhone 5S sarà decisamente simile a iPhone 5.

L’estetica di iPhone 5S, compresa la dimensione di quattro pollici a schermo, è ormai nota da tempo: l’indiscrezione in questione, perciò, non è di certo uno scoop su cui perderci troppo tempo. Sulle possibilità di mercato che la Mela andrebbe a perdere, però, ci si può di certo ragionare: IHS iSupply sostiene come nel 2012 ben 25 milioni di dispositivi da 5 pollici siano stati venduti, una cifra che potrebbe essere di certo appetibile per la Mela e oggi interamente ad appannaggio del mondo Android. Ma quel che Cupertino non recupera in dimensioni, potrebbe ottenerlo con una nuova politica di prezzo.

Si è parlato spesso del possibile lancio di un iPhone low cost, un melafonino dalle caratteristiche hardware ridotte rispetto al modello di punta ma dal prezzo più appetibile. Un simile terminale sarebbe in grado di conquistare nuovi consumatori, soprattutto fra i più giovani ora in fase di differenziazione dai loro genitori. Sì, perché a quanto pare modelli come quelli proposti da Samsung farebbero breccia nei cuori dei teenager, desiderosi di avere uno smartphone esteticamente diverso rispetto a quello posseduto dai loro padri, probabilmente un iPhone. Lo sostiene Steve Brazier di Canalys, società d’analisi sul mondo mobile. Non solo un iPhone low cost conquisterebbe queste fasce d’utenza ormai perdute, ma anche un iPhone classico dal prezzo rivisto potrebbe rinsaldare il marchio della Mela Morsicata. Con un effetto collaterale, però: stando ai dati fiscali dell’ultimo quarto, Apple ha innalzato i suoi profitti sul melafonino del 4.5%, a fronte di una crescita dell’8%. Anche qualora riuscisse a strappare ingente terreno dal mondo Android, si tratterebbe comunque di una crescita più contenuta rispetto agli avversari, con un massimo del 5% in più in guadagni. E si ritorna quindi alla questione delle dimensioni, prima ancora del prezzo: con degli iPhone differenziati, infatti, la Mela sfrutterebbe al meglio le sue economie di scala. È sempre Brazier a spiegarlo

«Sono stati lenti a reagire al cambiamento del mercato. Hanno un grande vantaggio nelle economie di scala producendo un modello solo, ma potrebbero goderne di almeno quatto o cinque. Si pensi al Mac – è disponibile in ogni differente dimensione, forma o configurazione.»

Insomma, pare proprio che per sopravvivere Apple abbia bisogno di qualche forma di differenziazione, fatto fino a oggi escluso per non complicare troppo l’ecosistema di App Store. Ma pare proprio che di phablet la Mela non ne voglia sapere, non resta che sperare perciò nella strategia di riduzione del prezzo.

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