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Non ha usato mezzi termini Nicholas Negroponte nel definire, durante la trasmissione televisiva
È ormai qualche anno che Nicholas Negroponte gira per il mondo promuovendo la propria innovativa iniziativa umanitaria, il progetto One Laptop Per Child, con cui intende dotare i bambini delle nazioni più povere di un pc portatile con funzionalità base per poter iniziare ad informatizzare il terzo mondo e tentare di ridurre il digital divide. Ma adesso che il progetto sembra arrivato al momento decisivo, quando giunge l’ora di stringere gli accordi con le varie nazioni del terzo mondo ed elaborare un modello di distribuzione efficace, cominciano ad arrivare i concorrenti.
Intel Classmate
Intel ha infatti immesso sul mercato il suo

L’accusa è chiara: «Intel ha compromesso enormemente la missione» e, se non fosse stato per la pratica concorrenziale di Intel, Negroponte sostiene che avrebbe venduto già tre milioni di unità del suo computer da 100 dollari e Otellini dovrebbe vergognarsi del fatto che lo fa per profitto. Scontata la
Alla base di tutto ci sarebbe il fatto che per il suo progetto Negroponte si è appoggiato ad AMD come fornitore di chip, cosa che avrebbe preoccupato Intel, facendogli temere la perdita di un mercato importante come quello dei pc low-cost.
Al momento il progetto attende la deadline del 31 maggio, ultimo giorno utile per le nazioni del terzo mondo per ordinare il primo set di pc a blocchi di 250.000 unità per un costo di 176 dollari l’uno. Inoltre Negroponte pianifica di distribuire i suoi pc anche in nazioni ricche come gli Stati Uniti con una formula due per uno: i computer low-cost si acquistano necessariamente a coppie, uno per il cliente e uno per un bambino di un paese del terzo mondo. Dall’altra parte Intel sostiene già di aver ricevuto migliaia di ordinazioni per il suo Classmate che avrà un costo iniziale di 200 dollari.