Nasce l'Associazione Wikimedia Italia

Con una serie di firme apposte di fronte ad un notaio è nata l'Associazione Wikimedia Italia che unisce formalmente i 12.000 utenti italiani che hanno già collaborato al progetto della nota enciclopedia open source.
Nasce l'Associazione Wikimedia Italia
Con una serie di firme apposte di fronte ad un notaio è nata l'Associazione Wikimedia Italia che unisce formalmente i 12.000 utenti italiani che hanno già collaborato al progetto della nota enciclopedia open source.

Il movimento Italiano legato alla nota enciclopedia online Wikipedia si dota di un elemento costitutivo ufficiale: con tanto di firma presso uno studio notarile e una riunione ufficiale immediatamente successiva, infatti, è nata l’Associazione Wikimedia Italia.

La presentazione del progetto, se ancora ce ne fosse bisogno, la si lascia al comunicato ufficiale distribuito dal portale della comunità Wiki: «Wikipedia, l’enciclopedia multilingue che tutti possono integrare e utilizzare, è online dal gennaio del 2001 e presenta articoli in più di 100 lingue; attualmente è l’enciclopedia “a contenuto libero” più grande del mondo […] Ogni giorno vengono aggiunti a Wikipedia quasi 5.000 nuove voci, accompagnati da un numero dieci volte maggiore di interventi sugli articoli esistenti». I collaboratori italiani del progetto Wikipedia sono ormai circa 12.000, ed il passo formale che ha portato alla nascita dell’associazione caratterizza la serietà dell’impegno portato avanti dai volontari che hanno apposto la loro firma sul documento costitutivo.

Il ritrovo è stato fissato per il 17/06 in località Canino (Viterbo), ove l’Associazione ha visto la luce. Il giorno successivo ha preso luogo la prima riunione ufficiale del gruppo: all’ordine del giorno anche l’organizzazione degli estremi per la partecipazione all’importante raduno internazionale di Francoforte (4-8 Agosto 2005). L’esistenza in qualità di personalità giuridica permetterà a Wikimedia Italia di poter meglio gestire la propria crescita e la propria organizzazione, il tutto a totale vantaggio di un patrimonio di ormai quasi 50.000 voci all’interno di una enciclopedia democratica, libera, condivisa e, quindi, rivoluzionaria.

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