NASA: DNA alterato per gli astronauti su Marte

Pratiche estreme e potenzialmente soggette a discussioni di carattere etico, a detta della NASA, per tutelare la salute degli astronauti nello spazio.
NASA: DNA alterato per gli astronauti su Marte
Pratiche estreme e potenzialmente soggette a discussioni di carattere etico, a detta della NASA, per tutelare la salute degli astronauti nello spazio.

L’uomo andrà su Marte, è solo una questione di tempo. Mezzo secolo dopo la conquista della Luna, si valutano le modalità con le quali l’essere umano spingerà oltre i confini dell’esplorazione spaziale. Ad una prospettiva di questo tipo stanno lavorando realtà private e non, come SpaceX e NASA. Le difficoltà da affrontare però non mancano, con sfide di carattere tecnologico e non solo.

Bisognerà anche fare i conti con i rischi per la salute degli astronauti, legati a una prolungata esposizione alle radiazioni cosmiche. Si è già parlato su queste pagine di come vi siano potenziali pericoli per l’apparato cerebrale e connesse all’insorgere di forme tumorali. L’agenzia aerospaziale statunitense ha intenzione di approcciare il problema con diverse soluzione, una delle quali passa dall’alterazione del codice genetico: in altre parole, una ricombinazione del DNA per coloro che si troveranno a intraprendere il viaggio verso il pianeta rosso. Queste le parole di Douglas Terrier, Chief Technologist della NASA.

Stiamo valutando una serie di ipotesi, da terapie a base di medicinali che sembrano essere alquanto promettenti a pratiche più estreme come modifiche al codice genetico. Penso che questo abbia molte conseguenze di tipo etico, ma siamo ancora nelle fasi sperimentali.

Nel dettaglio pratiche legate all’epigenetica potrebbero essere attuate alterando i composti chimici che controllano l’attività dei geni in situazioni particolari, ad esempio in seguito all’esposizione alle radiazioni cosmiche.

La tuta spaziale che indosseranno gli astronauti sarà dotata di un’intelligenza artificiale in grado di identificare preventivamente l’insorgere di patologie ed eseguire direttamente operazioni chirurgiche grazie ad apparecchiature robotiche interne. Questo sarà necessario a causa del ritardo che caratterizzerà le comunicazioni fra la Terra e Marte, dovuto all’enorme distanza, pari a circa 20 minuti. La prima missione umana sul pianeta rosso è fissata, secondo le previsioni della NASA, in un periodo non meglio precisato tra il 2030 e il 2040.

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