Nanoparticelle per la lotta al cancro di Google

Il team Google X annuncia un progetto potenzialmente rivoluzionario destinato all'ambito medico: l'uso di nanoparticelle per la diagnosi delle malattie.
Nanoparticelle per la lotta al cancro di Google
Il team Google X annuncia un progetto potenzialmente rivoluzionario destinato all'ambito medico: l'uso di nanoparticelle per la diagnosi delle malattie.

Google ha scelto il palco dell’evento WSJD Live Conference per annunciare un progetto decisamente avveniristico: la realizzazione di nanoparticelle che un giorno potrebbero essere trasportate in tutto il corpo umano attraverso i vasi sanguigni per individuare vari tipi di malattie, comprese le patologie tumorali. Uno strumento diagnostico, dunque, che nasce dall’interesse dimostrato nell’ultimo periodo dal gruppo di Mountain View nei confronti dell’ambito medico.

A parlarne è stato Andrew Conrad, a capo della divisione Life Sciences dei laboratori Google X. L’obiettivo è quello di creare un sistema sul quale in futuro sarà possibile fare affidamento per i test clinici. In termini concreti è una sorta di pillola, che dopo esser stata ingerita si scompone in piccolissime parti, capaci di legarsi alle cellule dei tessuti per controllare la presenza di eventuali irregolarità. Le informazioni raccolte potranno poi essere trasmesse ad un dispositivo indossato dal paziente e successivamente inviate al medico.

Un approccio mai sperimentato prima per la diagnosi di una patologia, per il quale il motore di ricerca sembra aver tratto ispirazione dalla letteratura e dalla filmografia sci-fi (si pensi ad esempio a “Viaggio allucinante” di Richard Fleischer, del 1966). Occorrerà comunque diverso tempo per capire se si tratta di una strada percorribile: secondo Conrad l’impiego di una tecnologia simile potrà avvenire non prima di cinque o sette anni.

Per sgombrare il campo da ipotesi circa un eventuale sfruttamento di tali informazioni a fini di marketing o advertising, Google ha già chiarito che i dati non verranno in alcun modo immagazzinati all’interno dei propri server. Inoltre, l’intenzione del gruppo non è quella di commercializzare direttamente sistemi diagnostici ma di cedere la tecnologia a terzi su licenza.

Il progetto va ad affiancarsi alle altre iniziative già annunciate nel recente passato da bigG per quanto riguarda la cura della salute e la lotta alle malattie: dalle lenti a contatto per il monitoraggio degli zuccheri nel sangue alla collaborazione con AbbVie per Calico, senza dimenticare il Cancer Genomics Cloud e l’acquisizione di un’azienda specializzata nella produzione di strumenti utili per chi soffre del morbo di Parkinson.

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