MySpace, popolare comunità virtuale online, ha raggiunto un accordo preliminare per acquisire Photobucket, famosissimo sito per condivisione di video e immagini, per un prezzo che si aggira attorno ai 250 milioni di dollari; si vocifera inoltre di un earn-out per ulteriori 50 milioni di dollari. Si attendono commenti e ulteriori dettagli da parte delle società interessate nell’accordo.
I primi rumor sull’acquisizione sono
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lo scorso fine settimana sul blog Valleywag, probabilmente ad opera di un impiegato Photobucket, e sono stati successivamente
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da Michael Arrington di TechCrunch il quale avrebbe avuto dei contatti con alcuni impiegati "senior" del portale di condivisione di immagini e video. Dalle sue parole si apprende che
Photobucket era alla ricerca di un possibile acquirente già dallo scorso marzo, con la speranza di guadagnare dalla vendita circa 300 milioni di dollari.
Tale cifra non è ingiustificata in quanto il servizio vanta 40 milioni di utenti registrati con 85.000 nuove registrazioni al giorno e 18 milioni di visitatori al mese; il portale ha generato 6.3 milioni di dollari di entrate durante lo scorso anno e prevede di raggiungere i 25 milioni o più quest’anno. Non solo: il gruppo ha recentemente siglato un accordo per inserire tra le proprie offerte le funzionalità di editing Adobe. MySpace si è però rivelata l’unica vera possibile acquirente, legata tra l’altro a Photobucket da un rapporto quasi simbiotico per la distribuzione dei contenuti multimediali.
Un preludio alla vicenda può essere interpretato nella
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avvenuta circa un mese fa tra le due società: il rapporto sembrava essersi definitivamente incrinato quando
MySpace aveva messo al bando alcuni contenuti video ospitati da Photobucket, impedendo ai propri utenti di inserirli all’interno dei loro spazi. Il problema era dovuto all’inserimento di alcuni marchi pubblicitari da parte di Photobucket all’interno dei filmati, cosa invece vietata da MySpace. Il blocco è stato rimosso a distanza di pochi giorni.
MySpace era già probabilmente interessata all’acquisizione e la presa di posizione attuata avrebbe dovuto far capire a Photobucket quanto il suo successo dipendesse dal sito di social network, con la conseguenza di
far calare il prezzo nelle successive trattative di acquisizione.
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