Musica in auto: dalla musicassetta allo streaming

Dalle tasto Rewind per riavvolgere il nastro delle cassette allo streaming dei brani: in che modo è evoluto l'ascolto della musica all'interno dell'auto.
Musica in auto: dalla musicassetta allo streaming
Dalle tasto Rewind per riavvolgere il nastro delle cassette allo streaming dei brani: in che modo è evoluto l'ascolto della musica all'interno dell'auto.

In principio fu la cassetta, supporto a nastro magnetico ormai appartenente alla preistoria tecnologica che cambiò per sempre l’ascolto della musica in mobilità, portando all’interno dell’automobile una valida alternativa ai programmi trasmessi dalle emittenti radiofoniche. Poi venne il CD, con la sua comodità: dimensioni estremamente compatte, skip pressoché istantaneo da una traccia all’altra (sono lontani i tempi dei tasti Rewind e dei nastri riavvolti con la biro) e possibilità di masterizzare in pochi minuti le proprie playlist personalizzate.

Un percorso evolutivo che non si è mai fermato, abbracciando gran parte delle innovazioni introdotte dal Web e dai dispositivi mobile. L’epoca degli MP3 ha portato successivamente nell’abitacolo pendrive e schede di memoria, proseguendo nel percorso di smaterializzazione della musica in favore di portabilità e usabilità: quasi tutte le attuali autoradio sono dotate sulla parte frontale di una porta USB o di uno slot per la lettura delle SD, in cui inserire migliaia di brani accessibili istantaneamente.

L’era dello streaming

Già questo potrebbe bastare per parlare di una vera e propria rivoluzione attuata in poco più di due decenni, ma il progresso corre veloce, anche quando si parla dell’ambito musicale. Lo sviluppo di sistemi dedicati all’infotainment sempre più versatili è trainato dal lancio di applicazioni dedicate ai servizi più svariati. Tra questi anche quelli per la riproduzione delle canzoni in streaming mentre ci si trova al volante: l’automobilista non deve più portare con sé la classica custodia piena di CD, ma in qualsiasi momento può collegarsi ai server di una piattaforma come Spotify, Google Play Musica o Deezer, scegliendo tra un catalogo composto da milioni di album. Per farlo è ovviamente necessario disporre di una connessione Internet. A completare il quadro si aggiunge la possibilità di trasferire in modalità wireless i brani dallo storage interno degli smartphone all’impianto stereo, sfruttando la tecnologia Bluetooth ormai onnipresente.

Il futuro della musica in auto

Non è facile immaginare un’ulteriore evoluzione per quanto riguarda la musica in auto senza correre il rischio di essere smentiti nel giro di pochi anni. Di certo, il già citato percorso di smaterializzazione sta per giungere a compimento. Allo stato attuale dei servizi di streaming si affiancheranno probabilmente funzionalità dal taglio social e dedicate alla personalizzazione dell’ascolto. Lavorando con la fantasia è possibile immaginare playlist generate in base al luogo in cui ci si trova o a cui ci si sta recando, brani legati ad una particolare persona riprodotti non appena questa sale a bordo (il riconoscimento può avvenire tramite l’identificazione dello smartphone, via Bluetooth), tracklist che aiutano a rilassarsi durante un lungo viaggio o a scaricare la tensione quando ci si trova bloccati nel traffico.

Cambierà probabilmente anche il modo di controllare la riproduzione: se oggi la tendenza impone l’inclusione di un display touchscreen nella plancia delle vetture, in un futuro non troppo lontano tutto sarà gestito mediante l’interazione con i comandi vocali. Sarà sufficiente pronunciare il nome di un artista o di una band per creare in pochi secondi una radio personalizzata e basata sulla sua musica oppure impartire a voce l’ordine per regolare il volume o saltare da una traccia all’altra.

Nel perdere il contenitore, la musica è definitivamente libera di esprimersi: il vano portaoggetti non è più la misura volumetrica della quantità di musica che è possibile portarsi appresso, poiché la connessione è elemento abilitante che apre le porte a quantitativi potenzialmente infiniti di contenuti. Qualunque canzone, in qualunque momento: l’esperienza, giocoforza, cambia. La persona non deve far altro che scegliere: autore, brano, playlist o altro ancora, all’interno di un bacino senza confini.

La musica, un’esperienza seamless

Tenendo in considerazione le potenzialità offerte da un mondo sempre più connesso, è possibile creare uno scenario futuro di questo tipo: si è a casa o in ufficio, ascoltando un disco sull’impianto Hi-Fi oppure dalle casse del computer. Quando si esce, il servizio utilizzato lo comunica all’automobile e non appena a bordo la riproduzione riprende esattamente dal punto in cui la si era lasciata, dallo stesso punto del medesimo brano. Una volta giunti a destinazione, poi, la stessa cosa avviene sullo smartphone, non appena indossate le cuffie. Un’esperienza seamless, dunque, senza soluzione di continuità.

In definitiva, è possibile affermare che l’arrivo della connettività e una sempre più capillare diffusione dei dispositivi mobile (soprattutto gli smartphone) stiano contribuendo ad evolvere le modalità di fruizione della musica durante gli spostamenti su quatto ruote. Gli automaker lo sanno bene e tengono in considerazione questo aspetto nella progettazione delle proprie vetture, non più solo mezzi di trasporto, ma estensioni della propria casa e del proprio ufficio, ambienti confortevoli e dove trascorrere il proprio tempo diventa un’esperienza piacevole e non un frustrante obbligo quotidiano.

La grande novità che introdurrà il futuro è il progressivo distacco tra l’utente e il volante, offrendo così alla persona maggiore libertà. Se prima la musica era la colonna sonora di una riflessione intima o il sottofondo di una chiacchierata con i compagni di viaggio, in futuro potrebbe diventare qualcosa di più presente, assumendo un ruolo da protagonista in virtù delle maggiori risorse mentali che la persona potrà dedicarvi nel tempo passato all’interno dell’abitacolo. Idealmente, il mondo delle radio potrebbe trovare spazio ulteriore, poiché proprio nell’interazione potrà nascere un modo diverso di ascoltare: più interattivo, più coinvolgente.

A cambiare è il contesto, insomma, e la musica dovrà sapersi adattare. Lo saprà fare poiché nel tempo ha dimostrato di essere uno degli ambienti in grado di mutare meglio e più rapidamente, cavalcando una maggior sensibilità all’evoluzione tecnologica rispetto a qualsivoglia altro settore. Il cambio è stato del resto tanto rapido che lo streaming arriva sulle auto prima ancora che i cassetti di casa siano stati svuotati dalle musicassette. La prossima evoluzione arriverà con altrettanta rapidità, figlia di uno stravolgimento dei paradigmi su cui il rapporto tra musica e automotive era stato delineato negli ultimi decenni.

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