Dal MIT un display a prova di umidità

Dal MIT giunge notizia di una nuova tecnologia per vetri repellenti ad acqua e nebbia per il futuro dell'elettronica di consumo, ma non solo.
Dal MIT un display a prova di umidità
Dal MIT giunge notizia di una nuova tecnologia per vetri repellenti ad acqua e nebbia per il futuro dell'elettronica di consumo, ma non solo.

Il futuro dei display per prodotti tecnologici potrebbe giungere dai laboratori del MIT: alcuni ricercatori del prestigioso istituto di ricerca e sviluppo del Massachusetts  hanno infatti dato alla luce un nuovo materiale con il quale è possibile realizzare pannelli per dispositivi elettronici in grado di non fornire alcun riflesso, anche in condizioni ambientali sfavorevoli come ad esempio in presenza di nebbia o bagliori di luce. Allo stesso tempo, tale superficie risulta essere repellente all’acqua.

Grazie ad una struttura realizzata su nanoscala, dunque, il vetro studiato al MIT consente di respingere gocce d’acqua anche piuttosto grandi, creando una sorta di strato intermedio tra l’acqua ed il display, evitando così che essa aderisca al pannello: le gocce, dunque, rimbalzano letteralmente sul pannello, allontanandosi di fatto da esso. Grazie ad un video pubblicato dai ricercatori, del resto, è possibile comprendere in maniera piuttosto chiara tale feature, la quale potrebbe rappresentare un nuovo importante passo nella direzione degli schermi dei dispositivi elettronici di domani, capaci eventualmente di resistere all’acqua.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=8he2oKAR8IE[/youtube]

Le applicazioni di tale tecnologia, d’altro canto, non riguardano esclusivamente il campo dell’elettronica di consumo, bensì anche altri campi quali le finestre per abitazioni oppure la realizzazione di celle fotovoltaiche di nuova generazione: Kyoo-Chul Park, uno dei ricercatori che ha preso parte al progetto, ha evidenziato infatti come sei mesi di operatività siano in grado ridurre del 40% l’efficienza di un singolo pannello a causa dell’accumulo di polvere ed altri materiali di vario genere, mentre l’adozione di una soluzione basata sulle scoperte del MIT permetterebbe di raggiungere importanti miglioramenti.

Il materiale in questione potrebbe quindi fornire interessanti spunti per il futuro, soprattutto qualora si riesca ad introdurlo sul mercato senza che i costi di produzione raggiungano livelli eccessivamente elevati, consentendo così di realizzare dispositivi ed altri prodotti di vario genere a prezzi contenuti ma in grado di sfruttare i benefici derivanti da quanto studiato nei laboratori statunitensi.

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