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Dei semplici scatoloni che si possono trovare in qualunque centro commerciale, dentro però c’è una strumentazione assolutamente preziosa e originale. Roberto D’Angelo ha preso uno di questi dal bagagliaio della sua automobile e l’ha consegnato, venerdì scorso, alla prima famiglia che testerà il Mirrorable, una piattaforma ideata per i bambini che hanno bisogno di una terapia riabilitativa. È il sogno che si concretizza, un altro passo dall’ideale al reale di Fight The Stroke.
Webnews ha già parlato poche settimane fa di
Allenarsi, e migliorare, a casa
Il Mirrorable si basa su un’idea semplice, la terapia a casa, ma è complesso il mix di tecnologie che la consente: una piattaforma composta da un software disegnato sul bisogno dei bambini, con dei corsi che li stimolino a usare il corpo secondo il meccanismo dei
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— Fight The Stroke Foundation (@FightTheStroke) December 2, 2016
Il futuro
Mirrorable ha certamente futuro, tanto che è già finita in una tesi universitaria. Però conta molto il presente, fatto di test, verifiche e aggiustamenti. Le raccomandazioni per le prime famiglie che useranno questa piattaforma sono basiche: lasciare acceso pc e camera, anche quando non si lancia il software, per catturare movimenti, per arricchire l’esperienza; attaccare il sistema alla televisione, così che ci sia adeguata distanza, si veda meglio e se il bambino chiude il computer il gioco prosegua comunque. A proposito di questi giochi, il primo "corso" installato è quello di magia, perfetto per stimolare la manipolazione dei bambini. «Peraltro i bambini vanno a scuola entusiasti di far vedere i trucchetti che hanno imparato», spiega Roberto. In futuro ne arriveranno altri, sempre più perfezionati grazie all’uso della piattaforma. La politica di Fight The Stroke è quella di evolvere un passo alla volta, ma le indiscrezioni sulle nuove idee sono entusiasmanti.
Un grande lavoro è stato fatto, ma non è certo finito, anzi. Lo sviluppo del progetto è consentito grazie al supporto di Vodafone Italia e la Fondazione Only The Brave di Renzo Rosso. Mirrorable non è giocoforza utilizzabile soltanto nella stretta cerchia per cui è stato pensato in via prioritaria, in ogni caso. Lo ha spiegato Francesca Fedeli durante la presentazione:
Mirrorable è pensato per bambini che hanno una disabilità permanente, ma questo significa che può aiutare anche chi ha subìto un trauma temporaneo, i genitori che tengono in braccio i loro bambini, e il numero passa da poche migliaia a molti di più. Inoltre, la piattaforma è di fatto un sistema di e-learning, quindi è ulteriormente scalabile e può riguardare milioni, se non miliardi, di persone.
Se va bene per Mario, andra' bene anche per me. #design4all #IDPD #Disabilita #GiornataDisabilita #call4brain https://t.co/MXsUd5bHLd pic.twitter.com/FwMh70oSnQ
— Francesca Fedeli (@la_franci) December 3, 2016