Microsoft: Windows 10 come update raccomandato

Microsoft ha iniziato a modificare le policy di aggiornamento di Windows 10 inserendolo come update raccomandato all'interno di Windows Update.
Microsoft: Windows 10 come update raccomandato
Microsoft ha iniziato a modificare le policy di aggiornamento di Windows 10 inserendolo come update raccomandato all'interno di Windows Update.

Microsoft, lo scorso ottobre, annunciò un nuovo programma atto a spingere gli utenti all’adozione di Windows 10 sensibilizzandoli ai vantaggi che avrebbero potuto ricevere aggiornando i loro PC Windows 7 e Windows 8.1. Da ieri, primo giorno del mese di febbraio, la casa di Redmond ha iniziato a rendere esecutive le sue nuove policy in materia di upgrade a Windows 10. Microsoft, dunque, a partire da ieri ha reso più facile l’esperienza di migrazione alla nuova piattaforma.

Nei dettagli, questo aiuto agli utenti si traduce nel fatto che adesso, l’upgrade a Windows 10 è contrassegnato, all’interno di Windows Update, come un aggiornamento raccomandato. In origine, Microsoft aveva offerto agli utenti uno strumento che permettesse loro di “prenotare” la copia upgrade del sistema operativo per poi inserire la procedura di migrazione direttamente all’interno di Windows Update segnalando Windows 10 come aggiornamento opzionale. Adesso, invece, l’aggiornamento alla nuova piattaforma è segnalato come “raccomandato“. Con questa scelta, dunque, gli utenti Windows 7 o Windows 8.1 che hanno configurato il loro PC per ricevere ed installare automaticamente gli aggiornamenti, anche quelli raccomandati, potranno vedere iniziare in maniera autonoma la procedura d’installazione di Windows 10.

Tuttavia, questo non significa che Windows 10 sarà forzato su questi PC perchè gli utenti dovranno sempre confermare l’avvio della fase di setup. Nel caso, per errore, dovessero comunque dare il via alla procedura, Windows 10 contiene un’opzione che permette di tornare alla piattaforma precedente in un click entro 31 giorni. Microsoft non ha variato, invece, la procedura di pre-downlaod che vede i PC scaricare autonomamente parti di Windows 10 per rendere più rapida l’installazione. Una procedura più volte contestata dagli utenti ma sui cui Microsoft non ha mai voluto fare marcia indietro.

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