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A distanza di alcune settimane dalla
Nella lunga analisi, Microsoft sottolinea come le nuove sfide poste dalla concorrenza, sia nel comparto software che in quello maggiormente legato ai servizi in Rete, potrebbero influenzare negativamente gli introiti e i margini operativi della società. Contrastare i competitor è una pratica inevitabile per mantenere la leadership, ma costa spesso numerose risorse e richiede un impegno finanziario non indifferente, da qui la necessità di specificare agli azionisti l’eventualità di una flessione nei guadagni del colosso dell’informatica.
Redmond sembra badare principalmente all’ascesa degli applicativi open source negli ambienti istituzionali, con una migrazione lenta ma costante verso Linux che potrebbe dunque danneggiare il suo settore dei sistemi operativi. In più di una occasione, per esempio, l’Unione Europea ha sottolineato l’importanza del software libero privo di licenze proprietarie per la pubblica amministrazione, una risorsa meno costosa e in alcuni casi in grado di adattarsi meglio alle esigenze delle amministrazioni pubbliche. Nel report Microsoft precisa, comunque, di ritenere il proprio comparto degli applicativi sufficientemente al sicuro dalla ascesa dei sistemi basati su Linux. Per il colosso dell’informatica, i software proprietari prodotti e commercializzati superano l’attuale qualità dei sistemi open source sia in termini di sicurezza che di produttività. In caso di necessità, la politica sarà dunque legata a una riduzione sensibile del prezzo unitario per ogni copia degli applicativi prodotti da Microsoft, così da rendere il software proprietario maggiormente appetibile nei confronti dell’open source. Una riduzione dei prezzi potrebbe portare, inevitabilmente, a una flessione negli introiti della società, che continuerebbe comunque a mantenere la propria leadership nel settore.
Un’altra sfida importante per Microsoft è legata al settore delle ricerche e dell’advertising online, ambito in cui Google
Infine, tra i numerosi temi toccati da Microsoft nel lungo report, spiccano alcune considerazioni sul modello di business tradizionalmente applicato dal competitor Apple. La società di Redmond riconosce a Cupertino il merito di aver tratto una buona profittabilità dal sistema fortemente integrato tra la produzione di software e la produzione dell’hardware, che consente ad Apple di gestire efficacemente un sistema chiuso e altamente integrato. Nel rapporto da poco diffuso, Microsoft ventila l’ipotesi di intensificare il proprio impegno nella creazione di nuove soluzioni in cui sia contemplata un’alta integrazione con l’hardware, ricordando però agli azionisti come tale pratica potrebbe ridurre ulteriormente i margini operativi e aumentare i costi per le vendite.
Confrontato con l’ultima trimestrale di cassa non particolarmente brillante, il report conferma abbastanza chiaramente la determinazione di Microsoft a intensificare ulteriormente i propri investimenti per recuperare terreno in alcuni settori, fino ad ora mantenuti in uno stato di apparente latenza. Maggiori investimenti equivarranno, almeno nel breve periodo, a margini operativi più bassi, un passaggio impegnativo, ma necessario per Redmond, intenzionata a riaffermare la propria leadership in numerosi settori dell’IT.