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È open source la nuova parola d’ordine in uso a Redmond. Mai si sarebbe forse pensato di dover scrivere una cosa simile, eppure non è possibile non notare come da una parte gli sforzi per l’integrazione con i formati e dall’altra i nuovi servizi di Microsoft siano tutti impegni concreti che prevedono l’apertura (anche solo parziale) del codice.
L’ultima delle iniziative in questione è
Oltre a fornire i mezzi per lo sviluppo e la ricerca, l’obiettivo dell’Accessibility Lab è anche fomentare la discussione e il dialogo tra chi si vuole occupare di simili tecnologie, promuovendo (eventualmente) un circolo virtuoso che Microsoft spera porti a forti innovazioni nel settore.
Il settore dell’accessibilità si sta facendo sempre più importante con il passar degli anni, soprattutto per l’aumentata età media delle persone che utilizzano frequentemente un pc (specialmente di chi lo usa per svago) e per le sempre rinnovate possibilità di rendere più comoda una fruizione che si va sempre più prolungando.
«Stiamo aiutando la formazione di una comunità che sia centrata sull’accessibilità e sul miglioramento delle possibilità per gli sviluppatori in giro per il mondo di condividere le loro esperienze e costruire così più applicazioni per l’accessibilità del desktop dei server e della rete» ha dichiarato in un