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La dinamicità del Web, le continue e sempre più rapide evoluzioni della grande Rete, spalancano le porte a una serie di nuove possibilità dall’indubbio valore, ma al tempo stesso rappresentano terreno fertile per il moltiplicarsi di minacce che, nell’ultimo decennio, hanno trovato in Internet il veicolo ideale per una diffusione su scala globale. Come affrontare queste nuove esigenze in termini di sicurezza dei sistemi informatici? Per Microsoft, l’unica via percorribile è rappresentata dall’impegno comune.
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Alla base di un progetto tanto ambizioso non può che esserci un complesso e necessario processo di responsabilizzazione dell’utente finale. Educazione, prevenzione e trattamento diretto delle minacce sono i tre presupposti irrinunciabili, secondo Charney, per costruire insieme un mondo virtuale più sicuro. Laddove in campo medico gli atteggiamenti precauzionali sono rappresentati da comportamenti come il mettersi al riparo da potenziali fattori di rischio, in ambito informatico l’utenza deve imparare a conoscere e utilizzare con dimestichezza firewall, antivirus e altri strumenti la cui importanza è ancora oggi troppo spesso sottovalutata.
La nuova filosofia di condivisione, così come il costante perfezionamento delle piattaforme cloud e l’evoluzione dei servizi per la collaborazione online, se da un lato aprono nuove prospettive, dall’altro espongono il loro incauto utilizzatore a rischi fino a pochi anni fa inimmaginabili, e per i quali si fa sempre più necessario un approccio di tipo attivo nella battaglia contro le insidie del mondo online.
La Collective Defense auspicata, se rapportata all’attuale realtà dei fatti, può apparire utopistica, anche perché giunge dopo una