Microsoft, la transizione continua

Dopo Bill Gates abbandona il campo anche Martin Taylor: Microsoft pedre dopo 13 anni colui che ha curato la campagna anti-Linux 'Get the facts' e che recentemente ha accompagnato la nascita del brand 'Live', la nuova famiglia che apre la strada a Vista
Microsoft, la transizione continua
Dopo Bill Gates abbandona il campo anche Martin Taylor: Microsoft pedre dopo 13 anni colui che ha curato la campagna anti-Linux 'Get the facts' e che recentemente ha accompagnato la nascita del brand 'Live', la nuova famiglia che apre la strada a Vista

L’annunciato abbandono di Bill Gates non ha rappresentato un terremoto per Microsoft (anzi, il titolo ha sempre recuperato posizioni nei giorni seguenti) ma l’assestamento ancora deve completarsi. E’ di oggi, ad esempio, l’annuncio di un altro abbandono: Martin Taylor, fido collaboratore di Gates e Ballmer, lascia il gruppo. Secondo le prime interpretazioni Ray Ozzie ha la necessità di riorganizzare il proprio team di collaboratori provvedendo ad una sostituzione progressiva di quello che è stato il team di Bill Gates, ma ufficialmente non giungono spiegazioni specifiche al di fuori della semplice sfera personale di Taylor.

Martin Taylor è stato un elemento molto importante nelle ultime stagioni di Microsoft. La prima attività di spicco è la guida offerta alla campagna “Get the facts” con cui Microsoft ha spinto la causa anti-Linux per mesi, cercando di convincere l’utenza circa i costi di migrazione alla nuova piattaforma e la scarsa convenienza nell’uso dei prodotti concorrenti rispetto a Microsoft. Al termine dei sui 13 anni passati a Redmond, Taylor ha inoltre accompagnato la nascita del brand “Live” e dei relativi servizi sotto la funzione di «general manager of platform strategy».

Il secondo “addio” in pochi giorni (senza contare quello antecedente di Robert Scoble): una circostanza che non può essere interpretata come una casualità assume forzatamente un significato addebitabile ad una radicale riorganizzazione interna che, con l’arrivo di nuove menti nel top management aziendale, promette importanti cambiamenti anche a livello di comportamento sul mercato ed in quanto ad immagine corporate. Da più parti si è notata fin da subito l’assenza di un “one-man-show”: manca un Bill Gates, o uno Steve Jobs, ma i nuovi arrivati devono ancora emergere ed ancora non c’è stata occasione di mettere alla prova il carisma dei subentranti.

Molti dubbi giungono ancora una volta sulla tempistica dell’annuncio: perchè Bill Gates annuncia il cambio prima di Windows Vista e Martin Taylor lascia alla vigilia di un’estate che si preannuncia molto calda per il gruppo? Quella che potrebbe essere una buona strategia per anticipare i tempi e presentarsi pronti agli appuntamenti maggiori è però vista in qualche commento come un errore strategico, un cambio disorganizzato. La borsa premia però il gruppo: in giornata il titolo MSFT segue l’onda rialzista del Nasdaq ed aumenta il recupero ottenuto nei giorni precedenti.

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