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Microsoft, il gigante del software mondiale per definizione e una delle più rigide roccaforti del software chiuso, è entrata a far parte dell’OpenAjax Alliance, il conglomerato di software house (al momento sono 70) che ha come obiettivo la promozione di una versione standardizzata delle tecniche di sviluppo del linguaggio di programmazione per eccellenza del web 2.0.
Non cessano quindi gli atti (seppur piccoli) di apertura di Microsoft verso il mondo open source e verso la collaborazione tecnologica. Dopo l’accordo con Novell e l’apertura ad
A questo riguardo Brad Abrams, group program manager di Microsoft, ha avuto modo di dichiarare che non crede assolutamente che quando si parla di AJAX Microsof sia una «cattedrale» e l’open source sia un «bazar». I due termini di paragone vengono dal libro The Cathedral And The Bazaar di Eric Raymond del 1999, in cui l’autore paragonava il mondo dei sistemi chiusi come Microsoft ad una cattedrale e quello dell’open source ad un bazar perchè in quest’ultimo c’è discussione, confronto e miglioramento reciproco dove nel primo c’è un’imposizione di regole dall’alto. «Non penso che l’analogia del bazar funzioni», sostiene Abrams, «la cattedrale e il bazar non possono essere tali nel mondo AJAX; c’è come una linea continua che attraversa lo spazio. È vero che nel mondo open source si può parlare con gli sviluppatori e ottenere risposte, ma noi in questo caso offriamo un supporto garantito 24 ore su 24, 7 giorni su 7».
Ad ogni modo Microsoft già aveva cominciato a spingere sul nuovo linguaggio di programmazione asincrono