Microsoft e Adobe, proposta indecente

Microsoft potrebbe versare 15 miliardi di dollari per far propria Adobe. L'ipotesi è però al momento frutto di un singolo incontro "segreto" tra le parti e nulla più
Microsoft potrebbe versare 15 miliardi di dollari per far propria Adobe. L'ipotesi è però al momento frutto di un singolo incontro "segreto" tra le parti e nulla più
Microsoft e Adobe, proposta indecente

Un incontro para-segreto, un dialogo nascosto che arriva alla pubblicazione, un teorema acrobatico che giunge sul New York Times: Microsoft e Adobe stanno trattando una qualche collaborazione per meglio competere nei rispettivi mercati ed il dialogo sarebbe giunto fino ad una ipotetica fusione dei due gruppi o all’acquisizione di Microsoft nei confronti della controparte.

Presenti all’incontro vi sarebbero stati Steve Ballmer ed una ristretta cerchia del suo entourage; dall’altra parte del tavolo una rappresentanza Adobe guidata dal CEO Shantanu Narayen. In tutto il discorso è durato un’ora ed è giunto a conoscenza dell’autore Nick Bilton grazie a quanto trapelato da persone (anonime) che hanno partecipato all’organizzazione dell’incontro. Nulla trapela però circa i contenuti dell’incontro medesimo: le bocche sono rimaste cucite e tutti sono stati istruiti ai fini di una massima segretezza.

L’unica ipotesi che trapela è relativa ad una delle ipotesi citate nella trattativa. All’insegna del “il nemico del mio nemico è mio amico”, Steve Jobs è infatti agli occhi di Ballmer e Narayen il motivo primo per ipotizzare mosse clamorose pur di arginare l’invadenza Apple sul mercato e riproporre valide soluzioni concorrenti. Combinare le tecnologie e le proprietà intellettuali dei due gruppi sarebbe quindi un’opzione valida ed in tal senso si è giunti ad ipotizzare la soluzione più estrema: Microsoft potrebbe acquisire Adobe ed ottenere così un enorme potere nei confronti di Cupertino.

Questo enorme potere potenziale è però da tempo la prima delle preoccupazioni di Ballmer: il DoJ potrebbe non vedere di buon occhio una fusione di tali dimensioni e quindi già in passato possibili trattative tra le parti sono andate a monte senza giungere a qualcosa di più concreto. Microsoft, inoltre, si caricherebbe di una ingente spesa da circa 15 miliardi di dollari: la recente proposta indecente formulata a Yahoo non andò a buon fine ed il “no” di Yang fu la fortuna di Microsoft quando le borse crollarono ed il valore di mercato di entrambe le parti crollò sotto i colpi di Wall Street.

Uno scontro che è iniziato con l’esclusione di Flash da iPhone potrebbe potenzialmente terminare con un’operazione multimiliardaria che coalizza Microsoft e Adobe contro Apple. Ma al momento è tutto frutto di una ipotesi lanciata in un meeting “segreto” durato un’ora. Una semplice ipotesi, nulla di più. Ma un’ipotesi che pesa.

Photo credit: Jolie OdellMicrosoft Sweden

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