La fedeltà che Apple gode fra i suoi utenti è imbattibile: così come numerose ricerche hanno dimostrato nel corso degli anni, i consumatori targati mela morsicata sono molto meno inclini ad abbandonare l’azienda per passare a un concorrente. Ma quanto un marchio è considerato affidabile, ovvero quanto un’azienda ha le caratteristiche giuste per non tradire le aspettative del consumatore? Se la prospettiva viene cambiata, Microsoft supera agilmente Cupertino. È quanto rivela una ricerca di Forrester, pubblicata da CNet.
I ricercatori della famosa società d’analisi hanno voluto vagliare quanto davvero un’azienda venga considerata affidabile dal pubblico. Per farlo, è stato intervistato un campione rappresentativo di 4.551 individui a stelle e strisce, equamente distribuiti fra i produttori più in voga sul mercato. Le domande non hanno volutamente toccato argomenti quali l’hype generato da un marchio o lo status symbol che rappresenti, bensì quanto sia in grado di relazionarsi con le aspettative del pubblico. Incredibilmente anche per gli stessi ricercatori, Microsoft batte tutti su temi quali l’affidabilità, quanto la compagnia sia notevole, inconfondibile ed essenziale. E Redmond ne emerge come insolito pioniere.
Sebbene Apple, e anche il rivale Samsung, vincano fra i marchi più innovativi, Microsoft è il più affidabile. E nonostante Cupertino vinca a mani basse anche in termini di coinvolgimento grazie ai suoi unici spot, l’azienda di Windows è vista come quel vecchio parente su cui si può sempre contare. È una compagnia solida, un sinonimo di certezza, un percorso che da oltre 30 anni accompagna gli statunitensi levandoli dalle ansie informatiche. Certo, forse l’universo di Windows è più fonte di stress del ben accomodante OS X o del più versatile Linux, ma è anche sinonimo di compatibilità, diffusione, ubiquità. Un computer Windows è ovunque, è il più diffuso sul mercato, non si faticherà a inviare un allegato o a stampare da remoto quel documento. In altre parole, sebbene Microsoft sia giudicata “uncool” – poco attraente – rispetto a tanti altri rivali, fa della sua storia la sua forza.
«Microsoft è in prima linea nella costruzione del brand, con un’identità di marchio unica e distinta che la distingue da altri produttori».
Apple non garantirebbe invece la stessa sicurezza. Sebbene venga giudicata “inconfondibile” e “notevole”, la segretezza tipica del gruppo unita alla sua spiccata inclinazione alle “rivoluzioni informatiche” – vere o autoproclamate che siano – genererebbero diffidenza nei consumatori. Non è mai dato sapere quel che Cupertino farà nel suo futuro: presenterà un iPhone 6? iWatch verrà davvero lanciato? Ci sarà una iTV? Un’indeterminatezza programmatica che sembra lasciare gli utenti a camminare su un tappeto di uova, una policy che – pur vincendo in “wow factor” quando il prodotto è effettivamente presentato – non eguaglierebbe quell'”usato sicuro”, quella garanzia a occhi chiusi che Microsoft garantirebbe.
Larry Vincent, fondatore di UTA Brand Studio, prova a dare un’interpretazione di questi dati:
«Gran parte del mondo utilizza i prodotti Microsoft e molte persone si riconosco in essi. Mentre Apple è più la reginetta o il re del ballo studentesco: bellissimi, ma non proprio come noi. […] Apple è vulnerabile per quanto le persone si siano polarizzate nella loro visione sul brand. Microsoft è vista invece da molti come “uno di noi”.»
In definitiva, Microsoft è garanzia di presenza, quell’abito nero che si indossa in ogni occasione senza mai sbagliare. Apple è invece l’eccitante rischio, una sorta di salto nel vuoto che non sempre è dato sapere dove porterà.