Crescono gli attacchi malware per Mac, ma nella maggior parte di casi si tratta di adware. È quanto spiega McAfee, in un intervento riportato da 9to5Mac, nel confermare come nel primo quarto del 2017 il software malevolo si cresciuto del 53%. Le cifre sono ancora lontane dall’eguagliare l’universo Windows, ma di certo sembra esserci un’inversione di tendenza rispetto al passato targato mela morsicata.
Sono 700.000 gli
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rilevati per piattaforma Mac, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di adware. Questo tipo di codice malevolo comporta l’inserimento di
annunci pubblicitari nelle normali attività del sistema operativo, ad esempio durante la navigazione via browser, ma generalmente non causano gravissimi problemi per gli utenti. Oltre a essere abbastanza semplici da rimuovere, raramente viene introdotta un’attività di tracking dell’utilizzatore, così come invece avviene per attacchi più sofisticati come
trojan e
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Il numero di criticità rilevate per OS X e
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rappresenta oggi solo l’1% di tutti i rischi identificati invece per Windows, all’incirca 700 milioni di codici malevoli, ma è tuttavia una crescita sensibile rispetto al passato. Un aumento sostanzialmente fisiologico, però, poiché di pari passo alla maggiore distribuzione di macchine Mac fra i consumatori: la più grande distribuzione corrisponde anche a un più vivo interesse da parte di malintenzionati.
Decisamente efficace sembra essere la strategia scelta da Apple per la sicurezza del proprio sistema operativo, un tecnica che renderebbe meno immediate le infezioni. Dalle Preferenze di Sistema di macOS, infatti, l’utente può decidere se scegliere l’installazione di software da qualsiasi fonte o soltanto da sviluppatori certificati, opzione quest’ultima di default per tutti gli utenti. Inoltre, in caso d’installazione di programmi che possono modificare funzioni chiave del sistema operativo, all’utente è richiesto di inserire la propria password: un passo in più, per quanto non immediatamente esaustivo, per garantire una maggiore sicurezza.
In ogni caso, gli esperti comunque consigliano di installare unicamente software proveniente da Mac App Store o, ancora, da developer effettivamente certificati da Apple. Piccole attenzioni che possono ridurre sensibilmente il rischio.
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